11 I FIGLI DI MARTA. l'avrebbe finita lui : quando ci fosse del lavoro prenderebbe Tano per un orecchio e lo condurrebbe nei campi. Marta si mise le mani sui fianchi e gli diede un'occhiata come per dirgli : Provati, ed egli uscì mogio mogio come un cane bastonato : non si sarebbe mai creduto che un pezzo d' uomo grande come un gigante e grosso come un bue, potesse aver paura della moglie, che infine era una donna piccola, snella e tutta pelle ed ossa. Un giorno che Piero la vide lavorare intorno ad un vestito nuovo per Tano , mentre lui ne aveva addosso uno tutto a brandelli, e nessuno si sognava di rattopar-glielo, n'ebbe tanto dispetto che prese la via dei campi e non si lasciò vedere fino all'ora del tramonto. Girando per la campagna s'imbattè nella Tina, una fanciulla di quindici anni, cogli occhi che ridevano sempre e che cantava come un cardellino. Essa portava sulle spalle un fardello di panni da lavare nel torrente. — Ehi, Tina, — le disse Piero, — beato chi vi può vedere ; è un pezzo che non venite da queste parti ! — Sono stata a Grezzana ad aiutare la Filomena a spannocchiare il granturco ; e la Marta come sta ? — Bene, grazie, ma come vi siete fatta grande ! non vi avrei più riconosciuta. — L'erba cattiva cresce, — rispose la fanciulla , e s'avviò verso il torrente. Piero volle aiutarla a portare il fardello e quando essa, rimboccate le maniche fino al gomito e inginocchiatasi per terra, si mise a lavare, egli s'accorse che