15 I FIGLI DI MARTA. alla mensa. Ma Tano, che all'ora del pasto non mancava mai, non si vedeva comparire. Chiama di qua, chiama di là , nessuno risponde ; la Marta correva nel cortile col paiuolo della polenta in mano che pareva disperata e faceva fuggire schiamazzando le galline della sua vicina. Anche Checco e Piero erano corsi in cerca di Tano. — Guarda, guarda dove s' è andato a cacciare ! — disse Piero, accennando la cima d'un albero ; — è lassù appollaiato come un uccello. — E sì dicendo scosse l'albero colle sue braccia poderose in modo che Tano, che era fra le nuvole, si scosse ed esclamò : — Mio Dio ! m'avete fatto paura. — Via! vieni giù, — gridò la Marta, — non vedi che è un'ora che ti cerchiamo ? Vieni a mangiare. — Ma non è presto oggi? — 0 che eri addormentato che non hai sentito le campane di mezzogiorno ? Tano discese in fretta, prese due fette di polenta e risalì tosto sopra l'albero, mettendosi a sedere sopra un ramo. — Vorrei sapere cosa si vede di lassù ? — disse Piero. — Tano non ci starebbe per nulla, lui, che gli piacciono tutte le comodità. E mangiati due bocconi in fretta e in furia salì an-ch'egli, senza farsi scorgere dal fratello , sopra un albero vicino, ma un po' più alto, in modo che potea veder meglio al di là del muricciuolo che chiudeva il cortile. Dietro al muricciuolo c'era un prato e in mezzo al