iuu ENRICHETTO DAL CIUFFO — Se voi desidererete che questo avvenga — disse Enri-chetto dal ciuffo — se mi amate abbastanza per volerlo. E perchè, signora, non ne dubitiate più, sappiate che la stessa fata che mi ha veduto nascere, mi conferì il potere di donare dello spirito alla creatura che avrei maggiormente amata.; ed a voi quello di dare alla creatura amata la bellezza. Allora la principessa disse: — Se è così, desidero con tutto il cuore che voi diventiate il principe più bello del mondo, ed io vi dono tanta bellezza quanta io ne posseggo. Appena la principessa ebbe finito di parlare Enrichetto dal ciuffo le apparve come l'uomo più bello, più amabile cbe ella avesse veduto mai. Qualcheduno giura che non furono gl'incantesimi della fata a compiere il miracolo, ma che dall'amore soltanto ebbe origine il mutamento di Enrichetto dal ciuffo. Dicono anche che la principessa avendo pensato alla costanza del suo innamorato, alla sua discrezione, a tutte le buone qualità dell'anima e dello spirito, dimenticò il suo corpo deforme e il suo volto orribile, che la sua gobba le apparve come la rotondità di un uomo di grossa schiena; e che se prima lo aveva veduto zoppicare terribilmente, ora non vide più in lui che un passo un po' irregolare, che gli dava un'aria molto piacevole. Dicono ancora che i suoi occhi loschi le apparvero ancora più luminosi, che il difetto dello sguardo fu, nello spirito suo, come la manifestazione di un violento eccesso amoroso; e finalmente che il suo grosso naso vermiglio ebbe, per là principessa, qualche cosa di marziale e di eroico.