iuu ENRICHETTO DAL CIUFFO dipenderà soltanto da voi avere tanto spirito quanto ne desideriate, purché vogliate sposarmi. La principessa, interdetta, non rispose. Ed Enrichetto dal ciuffo proseguì: — Yedo benissimo che la mia proposta non è di vostro gradimento, e non ne sono stupito ; però io vi do tempo un anno per decidere. La principessa aveva così poco spirito, e nello stesso tempo un così forte desiderio di averne che pensò come la fine di quell'anno non dovesse venire mai, ed accettò la proposta. E appena ebbe promesso ad Enrichetto dal ciuffo di sposarlo dopo un anno, si sentì un'altra: sentì una incredibile facilità nel dire tutto quello che le piaceva, e nel dirlo finamente facilmente naturalmente. Da quel momento ella cominciò con Enrichetto dal ciuffo una conversazione galante durante la quale dimostrò tanto spirito, che egli credette di avergliene donato molto di più di quanto ne possedesse egli stesso. La principessa tornò a palazzo, e tutta la Corte non sapeva che cosa pensare di quel mutamento così improvviso e straordinario; poi che, per quante sciocchezze le avevano udito pronunziare prima, altrettante cose di buon senso e molto gentili e spirituali le sentivano dire dopo il suo ritorno. Tuttala Corte ne ebbe una gioia da non dirsi; solamente la sorella minore non ne fu troppo lieta; chè non avendo più sulla primogenita la superiorità dello spirito, faceva ora al suo confronto una ben meschina figura. Così il re padre ascoltava alla lettera i suggerimenti della figlia maggiore; certe volte, anzi, teneva consiglio di Stato nelle stanze di lei.