iuu ENRICHETTO DAL CIUFFO Venti o trenta rosticcieri comparvero e andarono a collocarsi in un viale del bosco, intorno ad una tavola lunghissima; tutti con lo spiedo alla mano cominciarono a lavorare al ritmo di un canto armoniosissimo. La principessa, stupita, chiese per chi lavorassero. Quegli che sembrava il caporione della banda rispose: — Per il principe Enrichetto dal ciuffo, che deve sposare domani. Allora la principessa, ricordando improvvisamente che proprio in quel giorno ella aveva promesso di sposare Enrichetto dal ciuffo pensò di cader svenuta. Le aveva impedito di ricordare la promessa, il fatto che quando essa l'aveva concessa, era ancora stupida, e che possedendo tutto lo spirito donatole dal principe, dimenticava tutte le sue stupidaggini. Non aveva fatto trenta passi continuando la sua passeggiata, che la principessa incontrò Enrichetto dal ciuffo, in un suo magnifico costume di principe fidanzato. — Eccomi, signora, — disse — esatto-nel mantenere la mia parola; e sono certo che voi siete venuta qui per mantenere la vostra, e farmi, col dono della vostra mano, il più felice di tutti gli uomini. La principessa rispose: — Vi confesso, sinceramente, che non ho ancora deciso nulla, e che, anzi, non potrò mai decidermi nel modo che voi desiderate. E allora Enrichetto dal ciuffo: — Mi stupite, signora, — rispose. Ed ella: