COMMERCIO. 99 perseveranza, nè le cognizioni commerciali che occorrono per far fortuna, ma quella nobile esistenza che la morte aveva risparmiato tante volte sul campo di battaglia, ove peraltro il valoroso soldato era stato quasi sempre ferito, fu troncata a un tratto dal colera ad Atschin, quasi sul cominciare della sua prima spedizione. Col medesimo intento di far conoscere nel lontano Oriente la bandiera, tricolore del nuovo regno, bandiera che potea dirsi non avesse mai sventolato in quei paraggi, il governo italiano, nel 1879, apprestò la regia corvetta Vettor Pisani, affidandone il comando al Duca di Genova ed inviandola a fare un lungo viaggio lungo le coste della China, del Giappone e della Russia asiatica. Fu una spedizione ben riuscita, e ne pubblicò una relazione accurata il conte Luchino dal Verme, aiutante di campo del Duca, uno dei più distinti ufficiali dell’ esercito italiano. Torna adesso a mostrarsi tra gli Italiani quell’antico spirito di avventure che un tempo li animò, e ne danno indizio i tentativi dei viaggiatori i quali vanno ad esplorare, cercando nuove vie, i continenti lontani e specialmente l’interno dell’Africa, emulando quelle brigate d’uomini intrepidi d’altre nazioni, principalmente inglesi e tedeschi, che già da molto tempo si distinguono in quel genere d’imprese. Degni d’encomio, tra gl’ Italiani furono il marchese Orazio An-tinori, membro della Società geografica di Roma, di cui è presidente il Caetani di Sermoneta, duca di Teano. L’Antinori comandava la spedizione esploratrice formata dalla Società, e che serviva a scopi