COSTUMI.

                                                  327 della diplomazia: la Roma papale e Venezia furono le prime ad inviare in altri paesi ambasciatori « incaricati di mentire a benefizio della patria loro. » Nella scuola politica a cui il Machiavelli dette il suo nome v’ era certo qualcosa di subdolo, d’ oltraggioso, di diabolico ; ma si poteva appena chiamare italiana : fu semplicemente umana. Il rinascimento fu greco, bisantino ; non vi fu nulla di più pagano del cristianesimo dei Borgia e dei papi medicei ; ma la contaminazione, sebben principiata in Italia, non si fermò lì. Gl’ Italiani furono i maestri, ma trovarono dappertutto intelligenti discepoli accanto ai quali il Machiavelli ed i suoi contemporanei fiorentini non furono altro che balordi.
    Gl’ Italiani non amavano la guerra, ma i loro Condottieri inalzarono la strategia all’ altezza di un’ arte la quale rese la mente superiore al corpo ; e si stabilì il principio che in guerra fosse lecita ogni cosa. E la stessa latitudine fu ben presto concessa all’ amore, alla politica, alla diplomazia. La buona riuscita santificava qualunque stratagemma inventato per raggiungere qualunque fine.
    In tutte le materie relative alla vita pubblica ed ai rapporti internazionali, in tutti gli affari di commercio e di finanza, in tutte quelle faccende in cui servono a qualche cosa le prevaricazioni, gli artifizi ed i sotterfugi, può dirsi che l’Italia dei tempi nostri si trovi addirittura nelle condizioni di una novizia : non è a lei che adesso in Europa si applica il nome di perfida.
    Ed anche in Europa qual è la nazione che po-