7 In questa economia meno semplificata, Guesnerie [1977, pp. 187-197] dimostra che l’esistenza di direzioni delle variazioni dei prezzi al consumo (dovute alle variazioni infinitesimali delle imposte) « possibili » e « desiderabili » in termini paretiani stretti (tali cioè da fare aumentare l’utilità di tutti i consumatori) può essere verificata sulla base della loro appartenenza alla intersezione di due insiemi: dell’insieme Q (0) delle direzioni delle variazioni dei prezzi al consumo che determinano variazioni delle domande aggregate per i beni il cui valore, misurato ai prezzi alla produzione nella situazione iniziale, è non positivo, e dell’insieme K (0) delle direzioni delle variazioni dei prezzi al consumo che provocano una riduzione del valore del paniere dei beni consumato nella situazione iniziale. Sebbene i teoremi di Guesnerie non forniscano di per sé regole immediatamente e intuitivamente utilizzabili per le scelte di politica tributaria, tali teoremi indicano la via per verificare l’esistenza di direzioni delle riforme delle imposte sui beni « possibili » e « Pa-reto-migliorative in senso stretto » disponendo soltanto dei dati sui prezzi al consumo e alla produzione nella situazione iniziale, sui consumi individuali nella situazione iniziale e sulle risposte delle domande aggregate alle variazioni dei prezzi al consumo, sempre e soltanto nella situazione iniziale. Una richiesta di informazioni ancora di non poco conto, ma certamente inferiore a quella avanzata tipicamente per la verifica empirica delle soluzioni di ottimo della teoria dell’ottima imposta (4). La semplicità dei risultati ottenuti da Guesnerie [1977] è piuttosto sorprendente. Sebbene Guesnerie non ponga alcuna particolare restrizione al settore della produzione, si nota l’assenza delle variabili relative agli aggiustamenti dal lato della produzione nelle condizioni per l’esistenza di direzioni delle riforme delle imposte « possibili » e « Pareto-migliorative in senso stretto ». In effetti, di asimmetria delle informazioni, l’esigenza di prelevare in somma fissa maggiori imposte sui più « abili », posta dagli obiettivi utilitaristici del governo, risultasse di fatto non compatibile con il mantenimento degli incentivi individuali a partecipare alle attività economiche. (4) Guesnerie, in un articolo del 1979 e, poi, nel manuale del 1980, estende la sua analisi ad un’economia con un bene pubblico. Divenendo rilevanti, ai fini delle condizioni per l’esistenza di riforme delle imposte e della fornitura del bene pubblico Pareto-migliorative in senso stretto, anche le variazioni nelle richieste di inputs per la produzione di tale bene, nonché le variazioni delle disponibilità marginali a pagare per esso, la richiesta di informazioni diviene subito eccessiva.