COMMERCIO DEGLI SPAGNUOLI 223 foro Colombo, genovese, nato di un povero cardatore di lana, ma educato a studii superiori alla sua condizione ed al suo secolo, dedito da lunghi anni ad ardite navigazioni, marito della figlia di quel Bartolomeo Pa-restrello che vedemmo scoprire l’isola di Madera, e da gran tempo invaso da un’idea che dovea fare la gloria ed il tormento della sua vecchiezza. Trovare le vie del .levante navigando a ponente, andare ai paesi delle spezierie, viaggiando in dritta linea attraverso all’At-lantico, tale era il concetto che occupava dì e notte la mente di Colombo, e nel quale lo aveano confermato i consigli del suo dotto amico maestro Paolo Toscanelli. Indarno avea chiesto a Genova, sua patria, a Venezia, al Portogallo, alla Francia, all’Inghilterra, alla Spagna, poche navi per tentare il viaggio alle Indie orientali per la via dell’occidente. Reietto da tutti, fu in Portogallo tradito da re Giovanni II; il quale non ebbe rossore di mandar di soppiatto, alla ricerca delle terre da Colombo indicate, un pilota portoghese, che atterrito dall’immenso e misterioso Oceano, tornò ponendo in dileggio l’infelice e sommo italiano. Ramingo, affamato, mendico, trascorse questi, col figlio Diego, di paese in paese; ed ora rientrava in Ispagna, per vedere se Ferdinando di Aragona ed Isabella di Castiglia volessero per caso accettare da lui il dono di un mondo. Come in frate Giov. Perez di Marchenna, priore del convento della Rabida, trovasse finalmente Colombo un sincero amico ed un caldo protettoie; come, pei di lui mezzo, ottenesse la stima della regina;—- come Puf-