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CAPITOLO SETTIMO

d’Italia l’illummazione elettrica sta facendo rapidi progressi. È solo in Inghilterra che le applicazioni scientifiche sono relativamente arenate (1).
   Altro fatto saliente si è che in molti casi le amministrazioni locali chiesero ed ottennero la concessione dal Governo così da tagliar fuori ogni iniziativa privata, ma poi non procedettero oltre.
   Alla fine del 1904 non si era fatto alcun impianto in esito a ben 45 concessioni. Il Comune di Acton (38 mila abitanti) era rimasto a sedere 14 anni sui suoi atti di Concessione; il Comune di Bacup (con 23 mila abitanti) aveva fatto altrettanto; Llanelly e Waterford, con 26 e 27 mila abitanti, erano rimasti a sedere 13 anni sui loro atti di concessione (2).
   Nel 18S9 il municipio di Birmingham consentì a non fare opposizione alla domanda di concessione presentata da una Compagnia privata, a patto che la concessione stessa fosse limitata ad una piccolissima zona centrale della città. Dopo che si constatò il buon esito dell’impianto della Società, questa fu riscattata dal municipio, che assunse l’esercizio nel gennaio 1900, ed avviò allora pratiche per provvedere l’energia elettrica a tutta la città.
   Così il municipio di Birmingham per ben 18 anni impedì alla sua popolazione, all’infuori della parte più centrale, di avere la luce elettrica (3).

    (1) Hansaud’s, Par!lamentar// Debates, 5 e 12 marzo 1888.
    |2) H. R. Meyer, Mnnicipal Oivnersliip in Greal Britain.
    (3) H. R. Meyer, Ibid.