LA NAVE NUCLEARE FIAT-ANSALDO L'impiego dell'energia nucleare nel cam- po della propulsione di navi ha destato grande interesse, grazie alle caratteristi- che di autonomia che l'energia nucleare può conferire appunto ad una nave, sia essa in superficie che, soprattutto, som- mergibile. Gli Stati Uniti d'America mettevano in cantiere il primo sommergibile nucleare, il « Nautilus ». già nel 1952, ed ora hanno in servizio oltre venti sommergibili, con caratteristiche sempre migliorate. La Russia ha studiato la prima nave nucleare di superficie, il rompighiaccio « Lenin », varato nell'autunno del 1957. Gli Stati Uniti hanno varato nell'estate del '59 la nave mista (passeggeri e carico) « Savannah » che è concepita essenzial- mente come nave sperimentale, cioè come una sorta di laboratorio galleggiante. Progetti di navi commerciali a propul- sione nucleare sono allo studio nelle prin- cipali nazioni marittime del mondo. An- che l'Italia, grazie allo studio promosso dalla Fiat ed eseguito con la collabora- zione dell'Ansaldo ed il patrocinio del CNEN, si è potuta allineare alle altre Nazioni marittime. Le indagini e gli studi orientativi per una petroliera nucleare da circa 50.000 tonnellate di portata vennero iniziati dal- la Fiat, insieme con l'Ansaldo, nel gen- naio 1958. Venne portato a termine un progetto preliminare di impianto di propulsione, con un reattore ad acqua in pressione a circolazione forzata, che rendeva disponi- bili 21.000 CV all'asse. Le soluzioni adot- tate in tale studio sono state tradotte in un modello, predisposto per le manifesta- zioni di Torino del ciclo celebrativo « Ita- lia '61 », modello del quale riproduciamo qui la fotografia. Come è stato annunciato da « Illustrato Fiat » nel numero del 31 marzo scorso, il progetto viene ora sviluppato dalla Fiat e dall'Ansaldo mediante un contratto con il CNEN. Si stanno esaminando tre tipi di reattori: ad acqua in pressione a cir- colazione forzata, ad acqua in pressione a circolazione naturale, ad acqua bollente a ciclo indiretto. La scelta del tipo sul quale proseguir? lo studio verrà fatta nella prima metà del prossimo anno paragonando le risultanze di tipo sia tecnico che economico. Si è proposto all'Euratom di partecipare al progetto CNEN-Fiat-Ansaldo e tratta- tive in proposito sono tuttora in corso, per proseguire nell'effettuazione del pro- getto sino alla determinazione di tutte le caratteristiche della nave cisterna nu- cleare. RADDOPPIATA LA POTENZA DEL REATTORE SORIN (FIAT - MONTECATINI) Il reattore nucleare della Sorin in fun- zione presso il Centro ricerche di Salug- gia è passato dalla massima potenza pre- cedente di 1 MW (un mega-watt) alla po- tenza doppia di 2 MW. Sono cosi state raddoppiate le radiazioni nucleari che ven- gono utilizzate per le ricerche e la produ- zione di radioisotopi. L'aumento di potenza — che era stato predisposto — è avvenuto in breve tempo e senza inconvenienti. La potenza massi- ma finale di progetto di 5 MW verrà rag- giunta impiegando a suo tempo, come pre- visto, il tipo di combustibile nucleare già studiato a tale scopo. L'impianto di Saluggia — come è noto — non è destinato alla produzione di ener- gia ma ha scopi scientifici. E' cioè uno strumento di indagine essenziale per svi- luppare successive iniziative tecnologiche nel campo nucleare: progettazione e co- struzione di « reattori di potenza » desti- nati alla produzione di vapore industriale e di energia elettrica; studio degli scher- mi di protezione contro le radiazioni, in vista anche di eventuali applicazioni dei reattori nucleari alla propulsione marina; la produzione di isotopi radioattivi, so- stanza di cui c'è una richiesta crescente da parte di ingegneri, agronomi, biologi e medici; lo studio degli effetti dell'irraggia- mento su vari materiali liquidi e solidi e anche su modelli di grandi dimensioni; l'impiego dei raggi nella conservazione e sterilizzazione dei prodotti agricoli. \ ■S-73 I tempi moderni sono densi d'avvenimenti e cose che hanno origini assai lontane, % tornano raramente alla luce, cadono nell'oblio. Ma ecco un'eccezione. Recentemente una impresa di recuperi è riuscita a riportare alla superficie del mare oltre alla nave da guerra « Wasa » del XVII secolo il sottomarino « Hvalen » costruito nel 1906 e azio- nato da motori Fiat. L'« Hvalen », di sole 185 tonn., coprì nel 1909 senza alcuna scorta l'intera distanza di 4000 miglia da La Spezia a Stoccolma per essere destinato alla marina svedese. Nel 1924 affondò in seguito ad un incidente durante una manovra nei fiordi presso Stoccolma. Grande è stata ora la sorpresa, e non solo del personale ad- detto ai lavori, quando si è potuto constatare che tutti i motori erano in buone condi- zioni. anzi uno di essi poteva funzionare regolarmente: dopo più di 36 anni di perma- nenza sul fondo del mare! Eccolo nella fotografia che pubblichiamo. Un motore del sommergibile sarà esposto nella sala prove Grandi Motori. 7 36 ANNI IN FONDO AL MARE UNA FOTOGRAFIA... VETERANA 11 signor Antonio Pallone, della Sezione Fiat Industrie Metal- lurgiche-Acciaierie, è forse l'unico anziano Fiat che nella guer- ra 1915-18 fu Imbarcato per una missione bellica su questo sommergibile della « serie F », costruiti nel cantieri di Mug- giano (La Spezia) e azionati da motori Diesel « Fiat C. 216 ». Egli era fuochista artefice motorista ed aveva frequentato un corso motori Diesel presso lo stabilimento Grandi Motori di Torino.