N. 1 FIAT STABILIMENTO GRANDI MOTORI 1959 di costruzione, fanno preferire questi smorzatori agli altri di tipo dissipativo, specialmente nelle applicazioni su motori di media potenza ; inoltre l'efficacia di essi è tanto più sensibile quanto più elevata è la frequenza di vibra- Fig. 2 - Smorzatore ad attrito viscoso applicato all'estremità libera dell'albero a gomiti. zione della o delle armoniche nocive in quanto, il lavoro di smorzamento da essi introdotto nel sistema data la natura stessa dell'attrito, è proporzionale al quadrato della frequenza. Bisogna però tenere presente che essi richiedono superfici di lavoro molto estese e quindi un ingombro sufficientemente grande in conseguenza dei valori relativamente piccoli del coefficiente d'attrito del liquido viscoso ; necessità questa del resto richiesta, indipendentemente da quanto sopra, per poter smaltire il calore prodotto. 3) Giunti smorzatori ad isteresi elastica. I giunti smorzatori ad isteresi elastica vengono cosi chiamali in quanto sono essenzialmente costituiti da una massa collegata al sistema vibrante attraverso un mezzo che, opportunamente proporzionato e scelto, può risultare molto deformabile. Tale collegamento elastico, allorché viene sottoposto a torsione alterna, sarà in grado di assorbire il lavoro eccitante riducendo quindi le ampiezze di vibrazione a valori tanto più piccoli quanto più elevata è 1 isteresi elastica del mezzo stesso ; si tenga però presente che, unitamente all'isteresi elastica, si sfrutta anche la elasticità dell'accoppiamento per spostare convenientemente, entro quei limiti permessi dalla deformabili^ del mezzo, la o le critiche torsionali pericolose. Il collegamento elastico può essere realizzato con molle o mediante elementi in gomma dando luogo a diversi tipi e denominazioni di smorzatori. Nella fig. 3 abbiamo rappresentato i due giunti smorzatori a molle Demag e MAN-Renk che differiscono principalmente per la forma delle molle impiegate ; più precisamente il primo è costituito da pacchi di molle a taglio elicoidale mentre il secondo da pacchi di molle a forma di « C ». La realizzazione di tali smorzatori è relativamente semplice anche se la lavorazione delle parti che li compongono richiede una maggiore accuratezza rispetto a quelli ad attrito asciutto ; anche la loro efficienza è soddisfacente, tenuto conto che possono funzionare in continuità data la buona conducibilità termica degli elementi che li compongono. Le molle però presentano il grande inconveniente di andare soggette a rotture molto frequenti; difetto questo che purtroppo ha limitato la diffusione di tali smorzatori. Le figg. 4 e 5 rappresentano due tipi di giunti di smorzatori in gomma ; più precisamente nel giunto di cui alla fig, 4 la gomma c A » è utilizzata da sola, sagomata a forma di tasselli, mentre nell'altro, la gomma >B> a forma di disco, porta annegato un rinforzo costituito da strati di tessuto sovrapposti. Tali giunti, rispetto a quelli in cui il collegamento elastico è di tipo meccanico, risultano notevolmente più smorzanti ed elastici. Con l'applicazione di essi si viene quindi a spostare verso velocità molto basse la risonanza dell'armonica fondamentale, con il risultato di poter sfruttare un più vasto campo di funzionamento. Si tenga però presente che essi sono consigliabili soltanto per smorzare oscillazioni critiche al passaggio, tipo Demag tipo MAN-Renk Fig. 3 - Giunti smorzatori a molle. alle quali cioè l'impianto non debba soffermarsi, onde evitare un riscaldamento eccessivo non facilmente smaltirle, essendo scarsa la conducibilità termica della gomma stessa. Inoltre le caratteristiche elastiche e meccaniche 3