N. 2
BOLLETTINO TECNICO
1949
Per l'attacco dell'asta alla testa croce abbiamo due disegni che consideriamo in pratica equivalenti; essi sono rappresentati nella fìg. 2.
Il primo comporta un attacco con doppio dado ed è quello che finora è stato maggiormente impiegato sia da noi che dagli altri costruttori. Ha il vantaggio della facilità di regolazione della posizione dello stantuffo rispetto al cilindro e quello di richiedere il minor diametro dell'asta in corrispondenza del passaggio attraverso la scatola di tenuta.
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Fìg. 2 - Attacca dell'asta alla lesta a croce
Ha il suo punto debole in corrispondenza dei filetti più alti del dado superiore. E' questa la zona critica dell'asta in cui essa termina di essere per così dire incastrata nella testa croce e in cui la tensione di serraggio iniziale nella zona compresa fra i due dadi cessa e la sollecitazione cambia di andamento come dai diagrammi 5 e 6 della fig. 1.
E' necessaria la massima cura nel disegno dal filet-taggio e nel raccordo della sua ultima spira colla parte cilindrica dell'asta; il diametro di quest'ultima deve essere inferiore al diametro interno del filetto, il dado superiore deve essere disegnato con sufficiente elasticità in modo da rendere più graduale possibile il passaggio delle linee di forza fra
l'asta e il dado stesso. Per aumentare la resistenza a fatica in questa parte dell'asta sono impiegati diversi sistemi quali la nitrurazione del filettaggio, la rollatura e lucidatura dei filetti e della zona di raccordo con la parte cilindrica. Questo ultimo sistema viene da noi impiegato con ottimi risultati.
Interessante notare come, per quanto il diametro dell'asta in corrispondenza del dado inferiore sia minore di quello in corrispondenza del dado superiore, le condizioni di resistenza della sezione minore siano tanto più favorevoli così che malgrado il maggior valore della sollecitazione, mai, per quanto ci risulta, è stata segnalata la rottura di un'asta in corrispondenza del dado inferiore.
11 secondo disegno da noi impiegato elimina il dado superiore ingrossando localmente il diametro dell'asta ed appoggiandolo alla testa croce direttamente o per mezzo di un pezzo interposto, con una sede conica debitamente raccordata con la coda che porta il dado inferiore.
Questa soluzione dà probabilmente luogo ad una minore concentrazione di sforzo, ma richiede un diametro di asta leggermente superiore: permette un più agevole smontaggio dello stantuffo.
La parte conica e la zona di raccordo sottostante viene trattata come il filettaggio: il raccordo deve essere eseguito secondo profilo parabolico ben liscio e possibilmente indurito superficialmente mediante rollatura.
L'asta dello stantuffo non deve essere per nessuna ragione forata trasversalmente nella zona masaiormente sollecitata: è noto che molte avarie
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sopravvenute in motori di altri tipi sono state attribuite alla presenza di fori praticati in posizione non adatta per il passaggio dell'olio o dell'acqua di raffreddamento dello stantuffo. E' da preferire il raffreddamento mediante olio, in quanto l'acqua abbassa di molto il limite di fatica, e l'aggiunta di appositi addittivi, destinati a renderla inattiva afli effetti della corrosione, non sempre è
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efficace.
Aggiungiamo che l'asta deve essere costruita con materiale di buona qualità esente da scorie e difetti; non occorre un carico di rottura molto elevato essendo forse preferibile un materiale che presenti un buon allungamento accompagnato però da un limite di snervamento abbastanza elevato. Un buon acciaio con piccola percentuale di nichel è da noi ritenuto adatto allo scopo.
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