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marzo 85 AV
settepagine C asa
Cucina
A Pasqua pranzo tuttouova
Di solito, quando dob-
biamo preparare un pran-
zo come quello di Pasqua,
cerchiamo di fare del no-
stro meglio: tiriamo fuori
raccolte di ricette e vecchi
libri di cucina, sfogliamo i
giornali alla ricerca di
qualcosa di speciale. Spes-
so, purtroppo, rischiamo
di ottenere risultati non
all'altezza del nostro im-
pegno.
Allora perché non pro-
vare, più che ricette
astruse e complicate, un
modo diverso di presenta-
re quei piatti che abbiamo
già fatto e della cui riusci-
ta siamo praticamente si-
cure? L'importante è ser-
virli in una nuova veste,
magari ricorrendo a qual-
che piccolo innocente
trucco. Ora, che stiamo
parlando del pranzo di
Pasqua, il filo conduttore
che caratterizzerà il no-
stro menù sarà proprio il
simbolo di questa festi-
vità: le uova.
Preparate una insalati-
na mista con le verdure di
stagione: i sarsét (o vale-
riana), l'insalatina dei fra-
ti, rapaneUi ed un cipol-
lotto fresco. Conditela con
olio, aceto, sale e pepe (o il
vostro solito condimento),
mescolate accuratamen-
te; quindi fate rassodare
due uova e passatele nel
passaverdure facendole
cadere a pioggia sull'insa-
lata. In questo modo ot-
terrete un originale «ef-
fetto mimosa».
Anche l'insalata russa
avrà un aspetto più pa-
squale se vi comporterete
in questo modo: le più
esperte faranno un'insa-
lata russa in casa, mentre
chi non si vuole cimenta-
re, anche solo per man-
canza di tempo, potrà ac-
quistarla dal gastronomo
di. fiducia. L'importanza
sta tutta nella decorazio-
ne. Disponete l'insalata
russa nel piatto di porta-
ta, e ricopritela con uova
di quaglia rassodate
Anche la pasta al forno
la potete rinnovare ag-
giungendo alla salsa di
pomodoro uova sode ta-
gliate a pezzetti e un trito
abbondante di prezzemolo
o di basilico freschi (se-
condo le vostre preferen-
ze). Questo sugo è adatto
anche per farcire cannel-
loni o crespelle.
Un modo originale per
servire il vostro agnello
(che può essere a pezzi in-
teri cotti in forno o a
spezzatino), è contornarlo
di «nidi di uova». E' un'i-
dea divertente e di facile
esecuzione. Prendete del-
le uova sode, sgusciatele,
tagliatele a metà e scava-
te il tuorlo, aiutandovi con
un cucchiaino e facendo
attenzione a non rovinare
l'albume. In una ciotola
iB JPì
Mettete uova sulla tavola di Pasqua: sono di buon augurio
mischiate i tuorli sbricio-
lati con del prosciutto cot-
to tritato (calcolate, per
sei uova, un etto di pro-
sciutto), prezzemolo trita-
to, un cucchiaino di pan-
na, sale e pepe.
Con questo impasto
riempite di nuovo le vo-
stre mezze uova, pressate-
le in pane grattato dalla
parte tagliata e friggetele
in pochissimo burro a
fiamma bassa e sempre
soltanto dalla parte piat-
ta. A parte grattuggiate
delle carote e fatele stufa-
re delicatamente per cin-
que-sei minuti.
Quando uova e carote
saranno pronte prendete
un grosso piatto rotondo
da portata e disponete le
carote in tondo, rialzando
i bordi (per dare la forma
del «nido»). Nel centro si-
stemate le mezze uova e
tutto intorno i pezzi di
agnello (qualora l'agnello
sia stato cucinato in un
unico pezzo, adagiatelo su
un lato del piatto, che in
questo caso sarebbe me-
glio se di forma ovale, e
nell'altra metà mettete il
«nido»).
n momento del dolce
presenta piacevoli varian-
ti. Potete acquistare uno
stampo fatto a forma di
mezzo uovo. Le più brave
vi faranno una bavarese
ma andrà bene anche un
budino al cioccolato o un
qualunque dolce che di so-
lito vi riesce: la novità
sarà la forma. Quando lo
sformate, decoratelo con
ovetti di cioccolato (acqui-
stati in pasticceria, panna
montata e fiori di pesco
(un rametto è più che suf-
ficiente).
Anche la classica ciam-
bella può essere decorata
con nastri di raso colorati
intrecciati tutt'attorno al
dolce,/panna al centro e
ovetti sopra (naturalmen-
te privati della stagnola).
Le più pigre possono ac-
quistare delle piccole uova
di Pasqua (alte 12-15 cen-
timetri) e tagliarle a metà
seguendo la linea di con-
giunzione (questa opera-
zione risulterà più facile
se utilizzerete una lama di
coltello riscaldata). Ap-
poggiate le mezze uova su
cerchietti di cartone rive-
stiti di carta stagnola ar-
gentata, con la parte con-
cava rivolta verso l'alto.
In queste originali scodel-
line potete servire una
crema chiara, o anche del
gelato alla vaniglia, deco-
rati con lingue di gatto e
panna montata.
Le idee-novità per il
pranzo di Pasqua e per le
decorazioni sono state
gentilmente suggerite
dalla signora Romana Bo-
sco della scuola di cucina
torinese «Il Melograno»,
via Borg Pisani 14.
Mariangela Cai
Piante
Profumati misteri
della mammola
La viola odorata, o viola
mammola, così bella, così
amata dai Greci che la
coltivavano negli orti dove
l'inverno mite le permet-
teva di fiorire, era il fiore
di Afrodite, la dea dell'a-
more. Napoleone Bona-
parte la scelse fra tanti al-
tri fiori al matrimonio con
Giuseppina.
E' un peccato che di vio-
lette non se ne vedano più
tante nei giardini, sop-
piantate da fiori più visto-
si. Il profumo gradevolis-
simo e delicato svanisce
subito nell'aria perché il
fiore produce la jonina,
sostanza che diminuisce il
senso dell'odorato; non
solo non si sente più il
profumo dlela viola ma
neppure altri odori.
La viola mammola vive
spontanea nei nostri bo-
schi. Perenne, alta una
quindicina di centimetri,
ha foglie e fiori che nasco-
no dal rizoma. Le foglie
sono a forma di cuore, i
fiori possono essere viola
scuro ma anche bianchi.
Il rizoma mette dei fusti
laterali provvisti di radici
che fioriscono soltanto nel
secondo anno di vita. Fa-
cile da coltivare può stare
bene anche sui balconi e
non solo nei giardini om-
brosi, purché l'esposizione
non sia in pieno sole. Il
terreno deve essere legge-
ro, calcareo, fresco e ab-
bastanza umido con del
terricciato di foglie e leta-
me molto maturo.
Ma non c'è solo la viola
mammola; esistono altre
specie che sono altrettan-
to belle anche se hanno il
difetto di non essere pro-
fumate. C'è la viola pur-
purea che ha foghe e fiori
color porpora, la viola cu-
culiata con foglie piccole e
tanti fiori viola carico con
macchioline bianche ver-
so la gola, la viola tricolor,
o viola del pensiero dai
petali con sfumature deli-
catissime: c'è il giallo, il
ruggine, l'azzurro, il blu, il
viola e un tocco di nero.
Anche la tricolor è spon-
tanea: di solito ha steli
che si allargano a cespu-
glieto, alti una ventina di
centimetri.
In primavera, sulle ban-
carelle dei mercati si pos-
sono acquistare i «pianti-
ni» pronti per essere in-
terrati. Occorre soltanto
fare attenzione quando li
si mette nel vaso a non
spezzare le radici che
sono molto delicate. Le in-
naffiature abbondanti
nella prima settimana,
potranno essere gradual-
mente diradate.
La terra va concimata
una decina di giorni pri-
ma della piantagione e
durante la fioritura. Per
moltiplicare le violette è
necessario dividere i cespi,
operazione che al Nord è
preferibile fare in prima-
vera, mentre nelle regioni
a clima più mite la si può
eseguire in autunno,
M aresa Regge
Tuttodolce
Premiate le tre prime ricette
In sei mesi di «Tuttodol-
ce» — il nostro concorso
riservato ai golosi — ab-
biamo ricevuto centinaia
di ricette. Tante da farci
decidere di cominciare ad
assegnare alcuni premi
(come avevamo annuncia-
to nello scorso numero).
Ma, attenzione: la gara
continua. Quelle di voi
che non hanno ancora vi-
sto pubblicati i loro piatti,
non devono preoccuparsi;
anche loro potranno risul-
tare nel gruppo delle vin-
citrici.
Ecco intanto le prime
tre. Le ha scelte la nostra
giuria presieduta da Ro-
mana Bosco della scuola
di cucina «Il Melograno».
Sono Rosalba Clara, di
Torino, che per il suo
«Tronco di castagne» rice-
ve un servizio di piatti da
19 pezzi di Richard-Gino-
ri; Patrizia Arbì di Termi-
ni Imerese, («Ciambelle
casalinghe») che vince un
servizio da tavola per 12
con tovaglia rettangolare
di Ken Scott e Giuseppi-
na Ravera, di Torino,
(«Gnocchi d'oro») premia-
ta con un servizio di 24 po-
sate «Brio» in acciaio Inox
con manici rossi.
I premi sono offerti da
«Postai Market», la gran-
de ditta di vendita per
corrispondenza.
Ed ecco un'altra ricetta
tra le ultime arrivate.
Torta di ricotta
lievitata
di Anna Faedda, Torino.
Ingredienti: 300 grammi
farina; 300 gr. di ricotta;
300 gr. di zucchero; tre
uova; una noce di burro;
una bustina di lievito; due
limoni; un pizzico di sale.
Lavorare insieme la fa-
rina, la ricotta, lo zucche-
ro, i tuorli d'uovo, il burro,
il succo dei limoni (versato
un po' alla volta). Succes-
sivamente aggiungere il
lievito, gli albumi montati
a neve, il sale. Lavorare
bene l'impasto. Cuocerlo
in forno moderato per tre
quarti d'ora. Il dolce si
può mangiare sia tiepido
eia freddo.
POSTALMARKET
A sinistra: servizio di piani
Richard Ginori e tovaglia di
Ken Scott con dodici tova-
glioli; qui sopra: servizio di
posate «Brio»: sono i premi
offerti dalla Postai Market
alle tre prime vincitrici dei
concorso «Tuttodolce», tratti
dal catalogo primavera-estate
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I ^er^menliper assicuratone vita sono deducibili annualmente dall'imponibile Irpel (ari 10 leti L DPR 597/73)
P0UZZE W ASSICURAZIONE EMESSE DALL'ISTITUTO SONO GARANTITE DALLO STATO (DJ».R. li/2/195» n. 44»)