Cronache dell'azienda ilhistratofìat A marzo 85 M La signora Chen al Centro Ricerche La signora Meiyi Chen è una donna gentile e gra- ziosa che spesso sorride, si muove con dolcezza tutta orientale nel suo sobrio maglione dai disegni e dalla foggia per noi inu- suali e non dimostra cer- tamente 47 anni. Il suo viso è senza ombra di trucco; quando parla, si esprime con un po' di fati- ca ora in italiano ora in inglese. Meiyi Chen è una ricer- catrice cinese, docente di metallurgia e trattamento dei materiali all'Univer- sità di Shanghai, e si tro- va attualmente al Centro Ricerche Fiat di Orbassa- no per perfezionare le proprie conoscenze e ap- prendere nuove tecniche. Risponde volentieri alle domande che le abbiamo posto per i lettori di «illu- stratofiat». «Sono arrivata in Italia — dice — circa un anno fa, dopo aver chiesto alla mia università di andare all'estero per una ricerca sui trattamenti dei mate- riali e sulla loro fusione. Sono stata così mandata in Italia nel quadro della collaborazione scientifica e culturale tra i nostri Paesi. Prima sono stata due mesi a Perugia, all'U- niversità per stranieri, per imparare la lingua (quanto è difficile...); suc- cessivamente, alla Teksid di Carmagnola, ho inizia- to la parte scientifica ver? e propria. Ora mi trovo qui ad Orbassano dove sono stata accolta con molto calore e dove sto oc- cupandomi della parte più interessante del mio lavo- ro». Quali sono le ricerche che le interessano mag- giormente? «D'accordo con i respon- sabili del centro (e in que- sto sono grata al signor Giachello che mi segue con molta disponibilità) studio le sperimentazioni sugli impieghi dei nuovi materiali nell'industria veicolistica e in particola- re nei motori diesel: si tratta di materiali cerami- ci che, senza perdere le loro caratteristiche, per- mettono al motore di la- vorare ad alte temperatu- re. Devo dire che in alcu- ne università cinesi sono già in corso studi del ge- nere, ma per quella di Shanghai, dove insegno, sarò io a portare al mio ri- torno, in agosto, al termi- ne dello "stage", le prime esperienze che svilupperò poi con i miei colleghi ed illustrerò agli studenti». «Le applicazioni di que- sti nuovi materiali cera- mici possono essere molte — continua Meiyi Chen —-, dalle camere di combu- stione dei motori a scop- pio e diesel ai crogiuoli per fonderia, agli utensili per lavorazioni meccani- che. Il mio interesse per questi materiali è dato anche dal fatto che gli elementi base per la loro preparazione (ad esempio il nitruro di silicio) sono ....„..........................................................................\ *mm Mei\i Chen nel laboratorio del Centro Ricerche Fiat dove studia l'impiego di nuovi materiali sostanze abbastanza dif- fuse in natura e che pos- sono essere, tra l'altro, ri- cavate dalla pula del riso». Ci parli un po' dell'im- pressione che le ha fatto l'Italia. «E1 il primo Paese che ho avuto modo di visitare. La trovo bellissima, anche se fino ad oggi ho visto solo Roma, Perugia, Ve- nezia, Verona, Milano e Torino, città, quest'ulti- ma, che mi piace moltissi- mo. A Verona sono rima- sta affascinata dallo spet- tacolo lirico in notturna all'Arena. Di Venezia ho un ricordo incantevole di piazza San Marco». Nostalgia della fami- glia? «Certamente. A Shan- ghai ci sono mio marito (anche lui insegnante al- l'università) e i miei due figli: un maschio di 17 anni e una bambina di 12. Entrambi vanno a scuola e sono ora affidati alle cure dei miei suoceri. Pur- troppo in Cina non esisto- no molti telefoni privati e quindi non posso sentire la loro voce; in compenso ci scriviamo spesso». In Occidente si parla parecchio dei cambiamen- ti in atto in Cina. Che cosa sta veramente cam- biando? «La Cina è un immenso Paese con gente molto operosa. Oggi in tutta la nazione vi è un fiorire di iniziative economiche e sociali che testimoniano la ritrovata dinamicità della nazione». Come e quanto si lavo- ra? «Si lavora molto: otto ore al ¿orno per sei giorni la settimana, con pochi giorni di vacanza l'anno. Anche le donne lavorano nelle fabbriche, negli uffi- ci, negli asili, che sono molto efficienti. Pratica- mente non esistono casa- linghe: tutte sono impe- gnate in qualche attività produttiva». I genitori fanno spesso programmi sul futuro dei figli. Anche lei ne ha fat- ti? «Sicuramente. Vorrei che mio figlio si iscrivesse a matematica o fisica (in Cina le facoltà scientifi- che sono le più prestigio- se), ma per accedere a questi studi occorre supe- rare esami severissimi, tra cui uno di idoneità fisica. Siccome mio figlio ha un lieve difetto di vista temo che non ce la farà e dovrà ripiegare su qualche fa- coltà economica o lettera- ria». Come si vive nella sua città, quali sono le sue ca- ratteristiche? «Shanghai è una metro- poli immensa, con oltre 10 milioni di abitanti, attivis- sima commercialmente ed economicamente. Io abito con la mia famiglia in un piccolo appartamento grazioso e tranquillo. La popolazione è molto cor- diale ed accogliente e le strade sono sempre affol- late e brulicanti di atti- vità». f. n. Pubblico entusiasta per le iniziative dei Ce.d.A.S.: dal basket al tennis, dagli spettacoli ai concerti Sport e musica allo stabilimento di Termoli Domenica pomeriggio al Centro sportivo e ri- creativo dello stabili- mento Fiat Auto di Ter- moli. Una giornata fred- da e piovosa, ma nel grande «pallone-tenda» e nella sala spettacoli tutte le luci sono accese e i locali affollati di gio- vani intenti a prepararsi alla partita di pallacane- stro o a provare uno spettacolo musicale. La squadra di pallaca- nestro che si accinge a scendere in campo è quella del Basket C.S.A.In Fiat Auto Ter- moli che milita in serie D. Tra i giocatori che la compongono ci sono i fi- gli di diversi dipendenti dello stabilimento e altri giovani che spesso han- no iniziato a giocare nel- le squadre di minibasket Ce.d.A.S. Vinceranno, con pieno merito, la partita con il Corato, tra l'entusiasmo del pubblico, gli atleti del Basket C.S.A.In di Termoli (punteggio 98 a 65). Contemporanea- mente, nell'elegante sa- lone attiguo al campo di basket, un gruppo di ra- gazze e ragazzi (tutti al di sotto dei 20 anni) ac- compagnati da genitori e amici, sta facendo la prova generale di uno spettacolo chiamato «La serata del dilettante» in cui ciascuno di loro si esibirà suonando con il suo strumento i brani preferiti. Sul palcoscenico un pianoforte e un organo elettrico attendono gli artisti che consci di esse- Termoli: un momento delle prove della «Serata del dilettante» organizzata dai Ce.d.A.S. locali re osservati dimostrano impegno non disgiunto, in molti casi, anche da talento. A coordinare l'o- pera musicale della ven- tina di ragazzi e bambini (tutti figli di dipendenti) è Eraldo Aliberti, stu- dente al Conservatorio, ormai qualcosa di più di una semplice promessa. Ascoltiamo alcuni bra- ni classici eseguiti con maestria al pianoforte da Susy Passuello e Fe- derica De Angelis (que- st'ultima figlia del diret- tore dello stabilimento), prima di passare alle note inconfondibili di una «Compartita» suo- nata alla fisarmonica da Luigi Pietroniro, 17 anni, studente di un istituto per geometri. «Mio pa- dre — ci dice il giovane — era emigrato in Ger- mania. Poi nel '73, con la costruzione dello sta- bilimento Fiat qui a Ter- moli, è ritornato e vi ha trovato lavoro. Io, come mio padre, ho la passio- ne per la musica e suonò diversi strumenti: fisar- monica, chitarra. Queste sono soltanto due delle molteplici ma- nifestazioni che i Ce- .d.A.S. dello Stabilimen- to di Termoli (dove, ri- cordiamo, si costruisce con le più avanzate tec- nologie il motore «Fire 1000») svolgono nell'am- bito delle loro attività. Con Giacomo Dimichi- no, responsabile dei Ce- .d.A.S., compiamo una panoramica sugli im- pianti esistenti e sulle attività svolte e su quelle in programma: «Abbia- mo due campi di tennis, un campo di basket co- perto, quattro piste per il gioco delle bocce, un campo di calcio regola- mentare, due camere oscure attrezzate per i fotoamatori e il salone per spettacoli e confe- renze. «I settori più vivaci — continua — sono la pal- lacanestro e il tennis. Per quanto riguarda il basket, oltre alla squa- dra ufficiale abbiamo una scuola di miniba- sket per i figli dei dipen- denti e per i loro piccoli amici (li chiamiamo ag- gregati), in tutto più di 60 iscritti tra i 6 e i 14 anni H tennis, praticato attivamente dagli adulti, è accompagnato da una scuola per i più piccoli sempre molto affollata. In campo culturale ab- biamo organizzato mo- stre di filatelia e pittura e quattro concerti (in uno di questi ha suonato il «Quartetto di Praga») che hanno suscitato no- tevole adesione ed entu- siasmo di pubblico. Stia- mo inoltre lanciando ini- ziative turistiche e viag- gi organizzati con nuove e più allettanti propo- ste». Uno dei problemi più sentiti a Termoli, e che influenza in molti casi la regolare partecipazione alle iniziative sportive e culturali, è la mancanza di adeguati mezzi di col- legamento tra il centro abitato e lo stabilimento (che dista alcuni chilo- metri). Purtroppo al di fuori degli orari di in- gresso ed uscita dei lavo- ratori, tali collegamenti sono praticamente inesi- stenti, e questo è uno dei maggiori problemi da ri- solvere. «E* nostra intenzione — dice Paolo Gasca, re- sponsabile del personale dello stabilimento — fa- vorire una ancora mi- gliore integrazione tra la fabbrica e l'ambiente culturale e sociale circo- stante. Uno dei mezzi per sviluppare questa osmosi è rappresentato dalle attività dei Ce- d.A.S., che possono dive- nire un importante pun- to di aggregazione e di incontro tra chi lavora nello stabilimento e chi vive nella zona. «In questo — prosegue Gasca — abbiamo la pie- na collaborazione delle autorità locali: prova ne è il notevole aiuto che ci hanno fornito nell'orga- nizzare l'edizione 1985 della "Coppa Speranze Fiat" di corsa campestre femminile. All'interno vogliamo stimolare la partecipazione sempre più attiva e determinan- te degli iscritti all'atti- vità decisionale del gruppo di cui sono mem- bri: ciascuno deve senti- re come "proprio" il nu- cleo sportivo o culturale al quale aderisce e quin- di concorrere alla realiz- zazione delle manifesta- zioni che sono state de- cise insieme. «Desideriamo, insom- ma, che la gente venga nella sede dei Ce.d.A.S. come si va in casa di amici, anche se tutto questo aumenta per noi i problemi organizzativi Pensiamo che questo però corrisponda all'in- tento e alla filosofia per cui sono nati e continua- no a svilupparsi e a ve- dere la partecipazione di sempre più numerose persone». f. n. Colloquio a Orbassano con una studiosa cinese