Tema del mese illustratofiat O luglio-agosto 86 Il Segretario Generale del CC del partito comunista cinese ha visitato la Fiat L'incontro con Hu Yaobang stro contributo all'im- pegno del popolo cinese sulla via dell'industria- lizzazione e dello svi- luppo economico. E ab- biamo cercato sempre di comprendere e di uniformarci alla realtà del Paese in cui opera- vamo». Inoltre, ha os- servato ancora Giovan- ni Agnelli, «consideria- mo con estrema atten- zione gli obiettivi del vo- stro ottavo piano quin- quennale tendenti allo sviluppo della motoriz- zazione di massa. Noi ri teniamo infatti che l'in- dustria automobilistica sia un fondamentale elemento di propulsio- ne dello sviluppo econo- mico». In merito il Gruppo Fiat ha «un pa- trimonio di conoscenza e di esperienza indu- striale che intendiamo continuare a mettere a disposizione del vostro Paese in misura ancora più ampia e nelle forme che verranno ritenute più opportune». Non va infatti dimen- ticato che Fiat è nota in Cina soprattutto come società che pro- duce automobili: le au- torità cinesi riconosco- no all'Azienda una va- sta e storica esperienza, maturata sin dagli Anni Trenta, per quan- to riguarda la motoriz- zazione di massa: «To- polino», prima, «600» poi, fino alla «126» e alla «Panda» sono «fio- ri all'occhiello» della sua produzione. In più i cinesi sanno che la Fiat ha un'ottima capacità di trasferimento di tec- nologia, anch'essa con- fermata da varie e soli- de esperienze, come quella in Unione Sovie- tica, a Togliatti, o in Polonia, con la Poi- Mot. Oggi la presenza di vetture Fiat in Cina, anche se non molto si- gnificativa sul piano numerico (i modelli re- centi sono poco più di un migliaio), è tuttavia emblematica a livello di immagine: le «Argen- ta» e le «Regata» sono destinate ai dirigenti del governo. La Fiat, quindi, è e resta un interlocutore privilegiato per il go- verno cinese oltre che in vari settori indu- striali anche per il tra- sporto privato. Non a caso Hu Yaobang, rin- graziando Giovanni Agnelli per l'ospitalità, ha sottolineato che «il mondo industriale cine- se presta grande atten- zione al Gruppo Fiat, un gruppo che ha di- mensioni mondiali. Al- cuni progetti si sono già conclusi, altri sono in esame. Per questo la visita in Europa, co- minciata a Londra, si è conclusa nella capitale dell'auto» ed ha voluto brindare «ai successi della Casa torinese». ta rivolta alle linee au- tomatizzate e robotiz- zate per l'assemblaggio, la verniciatura e il montaggio delle più re- centi vetture — di indi- scusso successo — del Gruppo Fiat: dalla «Uno» alla «Croma», dalla «Y.10» alla «The- ma». Nei pressi della pista di collaudo vetture, è stata presentata alla delegazione tutta la gamma dei modelli Fiat e Lancia (per l'occasio- ne era «schierata» an- che la prima auto pro- dotta dalla Fiat, la «3V2 HP» del 1899). Inoltre, disposti accanto in se- micerchio, c'erano an- che macchine movi- mento terra Fiatallis (il caricatore gommato FR 10-B e l'apripista cingo- lato FD14), trattori Fiat di nuova produzione (i 60-90, 80-90, 100-90, 180- 90 e 45-66 tutti nella versione doppia trazio- ne), il fuoristrada Iveco 40.10 WM (che aveva partecipato con la La delegazione cinese osserva il «TurboDaily» Iveco sezionato, sul piazzale vetture Hu Yaobang con Vittorio Ghidella accanto alla Fiat Croma nell'atrio di Mirafiori «Panda» al raid Vene- zia-Pechino), un veicolo della gamma «Daily» sezionato per eviden- ziare meglio il funzio- namento del motore e il modo in cui agisce la struttura, nonché una serie di veicoli indu- striali e due pullman Iveco, uno dei quali il «Poker» della Orlandi. In questo modo gli ospiti hanno potuto co- noscere «dal vivo» alcu- ni prodotti di Settori del Gruppo per i quali sono già stati siglati ac- cordi con Enti cinesi ed individuare altri possi- bili spunti di collabora- zione, anche in attività in quel momento pre- senti indirettaemnte, come le macchine uten- sili, i componenti o l'in- gegneria civile. D'altra parte i cinesi hanno sempre avuto per Fiat un'attenzione particolare, grazie so- prattutto ai più che de- cennali e cordiali rap- porti sviluppatisi attra- verso scambi di missio- ni tecniche e visite di uomini politici cinesi; l'Azienda inoltre ha sempre mantenuto in Cina una sua presenza. Basta ricordare i due importanti contratti conclusi nello scorso anno, per un importo complessivo di 250 mi- lioni di dollari finanzia- ti dal governo italiano. Il 27 marzo 1985 a Nan- chino è stato firmato quello tra Iveco e Nan- jing Motor Corpora- tion, in base al quale l'Ente cinese ristruttu- rerà gradualmente di- ciassette stabilimenti e produrrà su licenza Iveco sia autocarri leg- geri della gamma nota in Europa con i nomi «Daily» e «Grinta» (con previsione di giungere a produrre 60 mila unità all'anno), sia mo- tori diesel (il numero stimato si aggira sui centomila all'anno, in vista di altre applica- zioni). E' poi del 9 giugno 1985 l'accordo con Fiat Trattori che prevede, a Shangai e a Luoyang, la produzione annua a regime di ventimila trattori agricoli con po- tenza tra i 50 e i 100 ca- valli. Inoltre la collabo- razione del Gruppo Fiat con la Cina si è an- data estendendo anche ad altri Settori, tra cui quelli delle telecomuni- cazioni (con il contribu- to della Telettra: forni- tura di impianti e tec- nologie in alcune pro- vince cinesi), degli svi- luppi agricoli e della formazione del perso- nale oltre ad accordi di compensazione e di «counter trade» conclu- si dalla Commissint, la società di «trading» del Gruppo. Collaborazioni La possibilità di inte- se con altre aziende del Gruppo è parsa abba- stanza reale durante rincontro che Hu Yao- bang e i massimi espo- nenti cinesi hanno suc- cessivamente avuto, in corso Marconi, con il presidente della Fiat Giovanni Agnelli, l'am- ministratore delegato Cesare Romiti e il ver- tice del Gruppo. Nel saluto di benve- nuto, il presidente della Fiat ha ricordato che «nella lunga serie di rapporti abbiamo pro- ceduto sempre in un grande spirito di colla- borazione e di amicizia da entrambe le parti. Da parte nostra abbia- mo sempre operato con l'intento di dare il no- na di alti funzionari e giornalisti) sono giunti nella prima mattinata all'aeroporto di Caselle, dove era ad attenderli il presidente della Fiat, Giovanni Angelli. Dopo i saluti, si è formato un lungo corteo di auto- vetture che, precedute e scortate dalla polizia, ha raggiunto Mirafiori. Qui la delegazione ci- nese e stata ricevuta da Vittorio Ghidella, am- ministratore delegato Fiat Auto. Nel vasto atrio d'onore della pa- lazzina uffici, sotto i «flash» dei fotografi e delle televisioni (anche cinese), è avvenuta la consegna ad Hu Yao- bang delle chiavi delle due vetture. In partico- lare la «Panda» ha su- scitato notevole inte- resse negli ospiti, pro- babilmente per il nome a tutti familiare, per il non dimenticato suc- cesso ottenuto dalla vettura nella «Marco Polo Expedition Vene- zia-Pechino» compiuta 10 scorso anno e, forse, perché alcuni cinesi hanno visto in questa utilitaria una possibile soluzione alle esigenze di motorizzazione del loro immenso Paese. Hu Yaobang ha ricam- biato il gesto donando una copia del Settecen- to di un celebre vaso, in porcellana. A Mirafiori Poi gli ospiti, a bordo degli speciali pullman, hanno visitato gli im- pianti del più grande e moderno stabilimento automobilistico d'Euro- pa: un vero «tuffo» nel- le tecnologie più avan- zate. Notevole curiosità e interesse ha suscitato 11 Lam che — con l'im- piego dei robot-carrier mossi dagli impulsi pro- venienti da «guide» elettriche sistemate nel pavimento — continua ad esere uno dei più in- novativi reparti al mondo per la fabbrica- zione di motori. Altret- tanta attenzione è sta- HU Yaobang, se- gretario generale del Comitato Centrale del partito co- munista cinese, accom- pagnato dal vice primo ministro Li Peng e da una delegazione di alti esponenti del governo cinese, ha visitato il 23 giugno scorso la Fiat di Torino. Prima della visita agli impianti automa- tizzati di produzione automobilistica dello stabilimento di Mira- fiori, l'amministratore delegato della Fiat Auto, Vittorio Ghidel- la, ha consegnato a Hu Yaobang le chiavi di una Fiat Croma e di una Panda. Successivamente la delegazione cinese è stata ricevuta dal pre- sidente della Fiat Gio- vanni Agnelli, dall'am- ministratore delegato Cesare Romiti e da al- tri esponenti del verti- ce aziendale. Come tappa conclusi- va del suo viaggio uffi- ciale in Europa Hu Yaobang ha scelto To- rino. Una scelta parti- colarmente significati- va se si considera che Torino è stata l'unica città non capitale visi- tata dal segretario ge- nerale del partito co- munista cinese (Vene- zia, per la sua storia e le sue bellezze artisti- che, è un caso a parte). L'incontro torinese ha certamente costitui- to un momento impor- tante nella storia delle relazioni tra la Repub- blica Popolare Cinese e la Fiat, relazioni che durano ininterrotta- mente e con reciproca stima e soddisfazione da oltre venti anni. La conferma che la Repubblica Popolare Cinese guarda al Grup- po Fiat come a uno dei partner più importanti per i suoi piani di svi- luppo tecnico e indu- striale, si è avuta in ogni momento dell'in- contro. Gli ospiti (un'ottanti-