N. 4-68 Fig. 5 - Centrale Diesel elettrica dell'ENEL a Trapani con 6 gruppi da 2000 kW azionati da motori FIAT tipo B 3016 SS (16 cilindri, diametro 300 mm, corsa 450 mm, 500 giri min) allora ai motori a 2T ed estendendolo, ormai da molti anni, anche ai motori a 4T. Alla risoluzione di questo problema, e cioè alla scelta, per il motore, delle soluzioni costruttive più idonee e alla realizzazione dell'impianto secondo schemi e con ausiliari appropriati, hanno contribuito non solo le lunghe serie di prove eseguite sul banco di Sala Prove su svariati tipi di motori a 4T ma anche, anzi soprattutto, l'esercizio pratico in servizio continuativo di gruppi sotto costante controllo. Citiamo, tra i tanti esempi, la centrale diesel-elet-trica dell'ENEL a Trapani (fig. 5) comprendente 6 gruppi da 2000 kW a 500 giri/min costituiti con motori FIAT tipo B3016ESS aventi 16 cilindri con diametro di 300 mm e con corsa dello stantuffo di 450 mm. Questi motori sin dall'origine (la centrale è entrata in servizio nel 1963) hanno impiegato normalmente un combustibile pesante corrispondente al Medium Marine Fuel Oil (n" 5 ASTM) e sono stati sotto continua e costante sorveglianza di personale della FIAT che ha curato la manutenzione dei motori. Particolarità costruttive Struttura fissa La struttura generale fissa del motore (figg. 6 e 7), comprendente il basamento ed il blocco-cilindri, è costruita in fusione di ghisa, sia per i motori con i cilindri in linea che per quelli con i cilindri a « V ». Questo tipo di costruzione è stato scelto non soltanto in relazione al fatto che la FIAT-Grandi Motori ha una fonderia particolarmente attrezzata e qualificata per l'esecuzione di grandi getti, ma anche per motivi di indole tecnologica ed economica. Fig. 7 - Sezione trasversale del motore C 420 SS con cilindri a V Fig. 6 - Sezione trasversale del motore C 420 SS con cilindri In linea Occorre tenere presente, al riguardo, la possibilità esistente di eseguire getti di grandi dimensioni, come quelli in questione, con ghise ad elevata resistenza e mantenendo per gli spessori, ove ritenuto possibile e conveniente, dei valori relativamente modesti. Ne consegue che, a parità di robustezza, il peso complessivo dei pezzi non è molto discosto da quello che si avrebbe con una esecuzione in acciaio saldato. 95