roño: U.S., Gran Bretagna, Francia, Belgio, Austria e Australasia, questa ultima risultando una « mista » di Australia e Nuova Zelanda. Fu pro- prio l'Australasia, nel 1907, a strap- pare la Coppa alla Gran Bretagna (ai fratelli Doherty era subentrato il duo della prima edizione, Gore e Bar- rett), facendo leva sul « mago » Nor- man E. Brookes e su Anthony Wil- ding. Il mancino Brookes (più tardi divenuto sir Brookes) è stato giudi- cato uno dei più grandi giuocatori della storia di Coppa Davis; cessata l'attività agonistica, si è fatto un nome come dirigente. Le Nazioni contendenti rimasero sempre sei fino al 1912, anno in cui la Gran Bretagna tornò a strappare il primato all'Australasia; nel 1913 furono otto, e toccò agli Stati Uni- ti vincere; nel 1914, di nuovo in vet- ta l'Australasia, risultarono sette. Poi, dal 1915 al 1918, quattro edizio- ni non furono disputate a causa del- la Grande Guerra. Si riprese nel 1919, e ancora l'Austra- lasia si impose sul piccolo lotto di cinque contendenti; queste divenne- ro sette nel 1920 ed infine, nel 1921, la Coppa Davis « esplose » definiti- vamente registrando ben tredici iscrizioni. Il cerchio si era allargato, aveva avuto inizio il nuovo corso che nulla più avrebbe modificato; il progresso quantitativo è proseguito praticamente ininterrotto fino ai pletamente esaurito, cosicché si de- cise di porre sotto la base della cop- pa un vassoio, pure d'argento, sul quale si continuarono ad eternare le squadre vincitrici. Anche questo non bastò più dopo qualche anno; nel 1935, pertanto, vassoio e coppa vennero collocati sopra un piedestal- lo di legno pregiato, a base circola- re, sulla cui circonferenza esterna si applicarono anno dopo anno targhe con le formazioni impostesi. La prima volta che fu disputata, dun- que, 1'« insalatiera » restò in casa; e così pure fu l'anno successivo per- ché lo challenge non ebbe luogo, la Gran Bretagna essendo più che mai distratta dal lieve contrasto di opi- nioni con i Boeri. La disfida ripre- se nel 1902, sui campi di un circolo di Brooklin, a New York. Gli Stati Uniti la spuntarono ancora, ma di stretta misura, 3-2, facendo la cono- scenza di Reginald e Hugh Doherty, che per i quattro anni seguenti do- vevano fare il vuoto attorno a sé; Dwight F. Davis fece la sua ultima apparizione in squadra, perdendo il doppio — sempre in coppia con Ward — di fronte agli scatenati fra- telli. Nel 1903 si tornò al Longwood Cri- cket Club di Boston, non più... tra- gico come all'esordio della manife- stazione; e il destino si compì. I due Doherty sgominarono gli statuniten- si, concedendo un solo punto, per ri- nuncia (a risultato largamente ac- quisito, sul 4-0 in loro favore). La « insalatiera » cominciò così la serie dei suoi viaggi attraverso gli oceani; tre consecutivi successi per 5-0 dei fratelli Doherty, ai quali nel 1905 e 1906 si aggiunse come secondo sin- golarista Sidney H. Smith, la trat- tennero intanto in Gran Bretagna. Degno di nota il 1904, perché gli Stati Uniti non parteciparono e nel- l'arena fecero il loro ingresso altri due Paesi europei, Francia e Belgio. Le squadre partecipanti nel 1905 fu-