Ho rifatto a piedi, una per una, le stradine d'Oltrarno Un posto remoto, quasi un altro mondo, per lui che che Rosai ha percorso mille volte; curvo di spalle come il viaggio più lungo l'aveva fatto avventurandosi sulle i suoi « omini », col passo pesante e la sigaretta, sbilan- colline intorno a Firenze alla scoperta di ima trattoria ciata dal lungo baco della cenere, penzoloni dalle lab- dove fermarsi con gli amici e tornare poi allo studio bra. Via Toscanella, via Santa Monaca, borgo La Stella, con l'album pieno zeppo di immagini, piazza Santo Spirito, piazza del Carmine. In quasi tut- Cos'è rimasto ora della sua Firenze, della rete intricata te c'è ancora, sui muri, il rigo nero della nafta che ha di vicoli e di strade in cui Ja gente si parla ancora dai listato a lutto la città e l'odore acre dell'alluvione che balconi, dove sono'i suoi « giocatori di toppa », i « suo- stagna nei vicoli senza luce. natori di chitarra », i « teppisti » guasconi e pronti di Questa era la « sua » Firenze e queste sono le ultime mano? immagini della sua città che gli sono rimaste negli oc- Quasi tutto è rimasto e anche se i suoi personaggi, chi Quando se n'è andato, dieci anni fa, in una notte quelli della « Serenata » e della « partita a carte » se ne