Nel 1959 la Lancia diede avvio alla costruzione del nuovo stabilimento di Chivasso: l'area, di oltre un milione e centomila metri quadrati, fu cintata e predisposta per formarne un unico e compatto complesso industriale; e si cominciò a coprirla con centomila metri quadrati circa di fabbricati. Il piano prevedeva che in tre stadi, nel giro di pochi anni, le officine si espandessero per raggiungere la produzione di 500 vetture al giorno, cioè più di 100.000 annue. La superficie edificabilc avrebbe permesso di decentrare a Chivasso, con l'opportuna gradualità, tutte le installazioni di Torino, restando autonoma l'unità di Bolzano. Le realizzazioni si fermarono al secondo stadio, e precisamente al limite di 250/300 vetture al giorno nella sola parte di carrozzeria, montaggio e collaudo finale. Rimasero perciò incompiute per quasi un decennio. La nuova Amministrazione si è proposta di dare corso immediato al vecchio piano di Chivasso, con i dovuti aggiornamenti tecnici. Agli inizi del 1970, procuratasi i regolari permessi edilizi, ha costruito il nuovo reparto verniciatura nelle dimensioni volute per 500/600 vetture. Nonostante ogni diritto a proseguire gli ampliamenti, le procedure connesse alle incerte disposizioni edilizie ed i contrasti politici nell'interpretarle, hanno ostacolato l'ulteriore corso dei lavori. Soltanto in questi giorni si è sbloccata la situazione. Da parte della Lancia si è dovuto trascurare la rivendicazione di talune ragioni giuridiche e accettare dei compromessi per dimostrare larga comprensione di socialità. Seppur con ritardo rispetto ai tempi che eravamo pronti a rispettare, la ristrutturazione dello stabilimento di Chivasso può ormai attuarsi, nei limiti delle lavorazioni di carrozzeria e montaggio. Sembra tuttavia da scartare l'ipotesi di integrare nei prossimi tempi l'unità produttiva di Chivasso con lavorazioni meccaniche, perché ciò provocherebbe movimenti di mano d'opera non in armonia con la programmazione nazionale e regionale, vale a dire con le strategie delle localizzazioni degli insediamenti industriali di cui tanto si discute in sedi competenti. Su questo tema s'innesta la prospettiva di uno stabilimento nel biellese, che la stampa ha illustrato con ampiezza persino eccessiva, date le interpellanze parlamentari e le varie azioni politiche nate dall'intersezione di notizie di varie fonti. Mi spetta di sottolineare che la logica industriale dello sviluppo della produzione automobilistica Lancia a Chivasso, con integrazione della meccanica, potrà subire la variante di ristrutturare le attuali lavorazioni col raggiungimento della dimensione minima economica, e di situare altrove la meccanica più raffinata e qualificante le caratteristiche Lancia, solo al verificarsi di talune indispensabili condizioni, cioè che siano evitati insostenibili appesantimenti di costi, tanto di insediamento quanto di esercizio. La scelta del biellese per un nuovo stabilimento ausiliario a poca distanza da Chivasso potrà presentarsi ammissibile una volta equilibrate le premesse economiche di gestione dello stesso. In effetti la creazione di tale stabilimento potrebbe corrispondere alle medesime finalità politico-sociali sospingenti le iniziative verso il Mezzogiorno, che consistono nel dare sollievo a una zona depressa. Infatti la crisi tessile del biellese non è di emergenza, bensì di struttura. Quanto alle infrastrutture, il territorio ne è sufficientemente dotato. Si tratta di non lasciarle decadere e di creare la motivazione per rinsaldarle in un futuro non lontano. Conviene inoltre non disperdere le attitudini e le esperienze alla vita di lavoro di una popolazione che facilmente può addestrarsi alla meccanica. Il contributo che la Lancia potrà dare alla formazione di nuova occupazione nel biellese sarà certamente parziale in rapporto alle necessità presenti e previste nei prossimi anni in quella zona. Messe così brevemente a fuoco le grandi direttive di marcia, non mi resta che assicurare gli amici della rivista della piena vitalità della Lancia. Le vetture Lancia accentueranno sempre più la loro distinzione per caratteristiche tecniche d'avanguardia, massime prestazioni meccaniche e di comfort, sicurezza e affidabilità, eleganza e prestigio. In una frase: la Lancia sarà sempre più Lancia! Presidente della Lancia