Quest'azione liturgica celebrata qui oggi in suffragio di Vincenzo Lancia vuole essere espressione di un nobile sentimento di riconoscenza e di ammirazione da parte di tutti noi, di coloro che ne hanno ereditato le responsabilità, ed in particolare di quelli che hanno, per lunghi anni, collaborato con lui alla realizzazione di un grande stabilimento e alla affermazione, nel settore automobilistico, di un geniale impegno di rea- lizzazione di perfezionamento tecnico. Questi sentimenti hanno trovato la loro espressione in una celebra- zione sacra. Questa preghiera a Dio, questo incontro di uomini del lavoro comune, questo « sentire » insieme, è segno della nostra fede e fiducia nei valori dello spirito, nella nobiltà del lavoro, nella fraternità umana. Inchinandoci nella preghiera, infatti, riconosciamo un'esigenza di col- loquio fra Dio e noi: l'uomo non è mai tanto grande come quando sa riconoscere i propri limiti e inchinarsi alla maestà di chi l'ha creato e gli conserva l'esistenza momento per momento. La morte evidenzia que- sta sua potenza e tutta la nostra pochezza. Ricordando la figura di un tecnico geniale, di un grande maestro, di un prestigioso inventore, di un profondo conoscitore e scopritore di uomini, noi intendiamo esaltare e ricordare tutti coloro che attorno a lui e nel suo nome hanno speso nel lavoro la loro esistenza. È qinndi la nostra una testimonianza di fede nella grandezza dell'ingegno umano e del lavoro: mezzo di purificazione dell'uomo ma anche ele- mento propulsore di civiltà; trasformatore della materia e strumento di perfezionamento dell'individuo elevato alla dignità di collaboratore di Dio. È un riconoscere al lavoro umano la sua capacità di trasforma- zione della materia a servizio dell'uomo, la sua possibilità di purifica- zione nella sofferenza, la sua strumentalità di perfezione dell'uomo nel suo impegno. Riunendoci insieme in questa Santa Messa testimoniamo inoltre la fede nella fraternità umana. Sentiamo infatti la validità di un incontro fra Dio e ciascuno di noi, ma anche l'unione fra noi. Perciò la celebrazione 1