N 3 BOLLETTINO TECNICO _ 1950 delle manovre, effettuabili per giunta direttamente dal ponte di comando e non implicanti mai l'ar- resto del motore. A questa qualità fondamentale se ne aggiungono altre minori, quali la possibilità di ottenere una utilizzazione del motore tale da sfruttare consumi specifici bassi anche alle andature ridotte, di ren- dere minimo il consumo di aria compressa per gli avviamenti, di poter modificare, entro certi limiti, la velocità normale di funzionamento del motore e così via. A tutti questi pregi, grandi e piccoli, fanno ri- scontro una maggior complicazione dell'impianto, che ne aumenta il costo, i rischi di esercizio e le spese di manutenzione e la sgradevole necessità di dover immettere la nave in bacino tutte le volte che si debba lavorare attorno all'elica o al suo dispositivo interno di comando. Questo bilancio fa sì che l'elica a passo varia- bile mentre non ha avuto finora, e forse non avrà mai, mollo successo sulle navi comuni che com- piono lunghe navigazioni e poche manovre, sta prendendo invece un notevole sviluppo — specie nei paesi scandinavi — sulle navi adibite a servizi che richiedono manovre frequenti (navi costiere, rimorchiatori, ferry-boats). In tali casi — e cioè per potenze relativa- mente moderate — il sistema ha oggi raggiunto a nostro parere un grado di perfezionamento tale Fig. 4 - 11 motore sui banco (li prora. 50 - aB7 da meritare fiducia in tutti quei casi ove occorra eccezionale prontezza delle manovre e possibilità di effettuarle dal ponte di comando. L'applicazione dell'elica a passo variabile e re- versibile con comando a distanza dal ponte richiede, come è facile immaginare, dei dispositivi di rego- lazione ad hoc che agiscano anche sul motore, giacché velocità e potenza devono, automaticamente e sincronicamente, modificarsi in relazione al passo. Data la scarsa letteratura in argomento riteniamo possa interessare la descrizione, seppur sommaria, dei dispositivi in uso su queste navi. Il lettore tenga nota che il sistema che stiamo 74