Ad integrazione e continuazione del discorso culturale e di informazio- ne diretta, intrapreso con la mostra « Le Muse inquietanti — Maestri del surrealismo » dell'autunno - inverno 1967-68, accolta da uno straordinario consenso di critica e di pubblico, è stata inaugurata, alla Galleria Civica d'arte moderna, una nuova ampia rassegna: « Il sacro e il profano nel- l'arte dei Simbolisti », che raduna di- pinti, acquarelli, produzione grafica di più di ottanta artisti europei dalla fine del Settecento ai contemporanei. Sono esposte opere che, al loro pri- mo apparire suscitarono polemiche e reazioni, dipinti che, da lungo tem- po, non sono stati ripresentati né in Italia né all'estero. Provengono dai Musei di tutta Europa. Questa mo- stra che si propone l'intento di av- vicinare il pubblico, torinese ad uno dei movimenti artistici più validi dell'Ottocento, in cui si pongono le radici stesse della complessa crisi spirituale della nostra epoca, è stata organizzata dall'Associazione Amici Torinesi dell'arte contemporanea. Simbolismo è una definizione pre- cisa nella storia della letteratura francese: rappresenta la reazione al positivismo di. poeti da Baudelaire a Mallarmé, da Rimbaud a Verlaine e Huysmans, che intendono la natura come una foresta di simboli da deci- frare e contrappongono all'indagine naturalistica l'immaginazione visio- naria e fantastica, affermando la pre- minenza della vita interiore. Alla poetica dei Simbolisti, defini- ta nel 1886 dal Manifesto di Jean Mo réas, aderiscono anche pittori ed ar- tisti di sensibilità ed intenti affini, da Gauguin a Serusier, da Denis a Filiger. Prodromi della complessa at- titudine di fronte alla natura che sarà propria dei Simbolisti compaio- no, già, in artisti romantici attratti dal tema del contrasto tra la vita e la morte, come Wright of Derby, Wierz, Bresdin, di cui sono esposte opere prestigiose. Intenzioni simboli- che sono evidenti in Bòcklin, pittore che, superando il romanticismo, an- ticipa il simbolismo e il surrealismo; temi mitologici, cadenze decorative affiorano negli acquarelli di Moreau: Ercole e l'idra, Edipo e la sfinge, Gio- ve e Semele. Un'ispirazione alluci- nata come in Edgar Allan Poe si con- creta nella esperta grafica di Odilon Redon; intenti classicheggianti con- traddistinguono l'opera di Puvis de Chavannes, tendente alla monumen- talità ed al rigore compositivo. Una sensibilità oscillante tra misticismo e sensualità, sacro e profano è alla base dell'esperienza artistica dei Preraffaelliti: Dante Gabriele Ros- setti si rifugia in rievocazioni stori- che medioevali e vagheggia una Bea- trice angelicata, in opposizione al pa- ganesimo rinascimentale, mentre William Blake si compiace di alle- gorie dantesche, Brown ricrea anti- che leggende cavalleresche, Burne- Jones anticipa il gusto floreale del- l'« Art nouveau », dipingendo una na- tura rarefatta, da cui emergono fi- gure segnate da un aspro contorno quasi mantegnesco. Di particolare incanto cromatico, di notevole evidenza pittorica con ri- chiami all'arte popolare ed esotica sono le opere dei sintetisti francesi: Gauguin, Serusier, Bernard, che si radunarono a Pont-Aven e non inte- sero riprodurre la natura, ma le emozioni e i sogni, rappresentandoli con forme e colori puri sottolineati da contorni scuri come i medioevali smalti cloisonnés. Le immagini di Filiger che lavorò in Bretagna con Gauguin, sono ieratiche e ferme negli ovali allungati dei volti come le raf- figurazioni dei mosaici bizantini, Se- rusier s'ispira al paesaggio bretone interpretando l'antica anima delle popolazioni celtiche; Gauguin, a Ta- hiti, ricerca la bellezza esotica e pri- mitiva nelle squadrate figure femmi- nili delle indigene (Lo stregone di Hiva-oa, L'offerta). La ricerca di una spiritualità intensa, la tendenza ad un nuovo classicismo costituiscono i caratteri stilistici della produzione artistica di Maurice Denis, la cui ope- ra: « Le muse o il bosco sacro » rias- sume gli intenti della poetica neotra- dizionista. La diffusi-ne europea del movi- mento simb sta è rappresentata dall'adesione di artisti belgi quali Khnoppf, la ui pittura ha accenti enigmatici eo è impregnata di sug- gestioni letterarie, il giavanese Too- rop, che partecipa ai « XX » di Bru- xelles accentuando ambiguità ed eso- tismo nel grafismo allusivo, nell'on- dulante ritmo delle sue composizio- ni. Il cecoslovacco Kupka ricerca il principio della vita oscillando tra ir- realtà, evocazione magica e scienti- fico rigore raggiungendo, nella raffi- nata tecnica dell'acquatinta, risultati estetici originali. Kandinsky, prima di iniziare l'esperienza astratta, su- bisce il fascino del folklore slavo ed evoca antiche leggende in xilografie a colori e in tempere dalle vive ac- Esotismo e desiderio di evasione sono I motivi ispiratori dello « Stregone di Hi- va-Oa » la cui figura, trattata a toni piatti, è ambientata in un paesaggio svolto con ardite sintesi formali. Il sacro e il profano nell'arte dei Simbolisti Maurice Denis, critico e pittore, è uno dei maggiori esponenti del Simbolismo. La sua pittura si riallaccia alla tradizione e tende ad un nuovo classicismo; questo di- pinto, intitolato « Le Muse ■> è del 1893, quando l'autore aveva già soggiornato con Gauguin a Pont-Aven. Motivi romantici, simbolici ed una esperta tecnica divisionista caratterizzano il mondo artistico di Pelizza Da Volpedo, piemontese, di cui pubblichiamo « Statua a Villa Borghese ■> (1906). centuazioni cromatiche. Anche i divi- sionisti italiani presenti alla mostra con opere quali Statua a Villa Bor- ghese, di Pelizza da Volpedo, Viaggio nell'azzurro di Previati, La dea del- l'amore, di Segantini, si riportano al mondo allegorico dei simbolisti ac- centuando gli intenti umanitari, le aperture sociali, l'immaginazione fantastica. Di ascendenza simbolista sono i dipinti di Boccioni legati an- cora ad una sensibilità romantica nonostante il dinamismo plastico delle linee mostri un'adesione alla nuova corrente artistica del futu- rismo. Densi di richiami culturali, di sug- gestioni letterarie sono le tempere di Casorati: La via lattea, Il pasto- re, ancora legate al simbolismo di Klimt, in cui l'ampio senso compo- sitivo è integrato da raffinate modu- lazioni cromatiche di esigente so- brietà. 1A