ABBIAMO NUOVI SENSI Un prezioso ausili« che la moderna scienza atomica ed elettronica ha fornito all'archeo- logia- il magnetometro a protoni. Rivelando anche debolissime variazioni nell'intensità del campo magnetico terrestre, permette di individuare con sicurezza la presenza nel sotto- suolo di resti di mura, tombe e altre tracce delle civUtà sepolte. Anche la spettrometria a fluorescenza è di grande aiuto all'archeologia. Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi (Vang. S. Giovanni 8, 32) Senso, come Io definisce un buon dizionario italiano, è la facoltà di rice- vere le impressioni degli oggetti ester- ni. Oppure ciascuno degli organi del corpo atti a ricevere le impressioni degli oggetti esterni. Tradizionalmen- te, sono cinque: udito, vista, tatto, ol- fatto e gusto. Ma con l'aiuto della scienza l'uomo potrà disporre di qual- che senso in più. E a buon fine. Natu- ralmente, fattore di questo prodigio è l'intelligenza. Questo all'incirca il succo della otti- mistica conferenza tenuta alla facoltà di Teologia della Emory University di Atlanta, USA, dall'illustre Dr. Glenn T. Seaborg, scienziato e fisico nucleare, presidente della Commissione ameri- cana per l'energia atomica. Il testo è riportato per intero in « Mondo Occi- dentale », rivista dell"Usis. Il Dr. Sea- borg fa un'allegra e talvolta vertigi- nosa scorribanda fra le scoperte scien- tifiche che arricchiscono e affinano la facoltà del meccanismo sensoriale del- l'uomo. Queste scoperte, oltre ad of- frirgli strani e nuovi modi di perce- zione, stimolano l'immaginazione. Un punto segnato con la nostra biro su un pezzo di carta, ci dice il Dr. Glenn T. Seaborg, è in realtà una sfera; una piccola sfera che può con- tenere alcuni miliardi di virus. Un coleottero nascosto nell'erba si muove e produce un impercettibile fruscio: con gli amplificatori elettronici que- sto lieve suono diventa un fragoroso rumore: pare che stia passando un esercito in assetto di marcia. I sensi, qui, hanno poteri ingigantiti. Il Dr. Seaborg ci parla di più grandi libertà. Ne traccia le origini richia- mando Gutenberg, l'inventore della stampa, dei caratteri mobili, e lo chia- ma il primo genio industriale mo- derno. Nel lontano 1450 Magonza, sua città, fu percorsa da un brivido avve- niristico: lo stesso brivido di Detroit. Dalla stampa che contribuì ad alleg- gerire la fatica degli studiosi e a dif- fondere i frutti del loro lavoro ad un numero sempre più vasto di persone, facciamo un altro grande incalcolabile passo. Si arriva all'applicazione dei calcolatori elettronici per compilare gli indici delle grandi opere alla base della nostra civiltà: le opere che han- no creato il nostro costume, la nostra morale, i nostri valori, i nostri metri di giudizio: la Bibbia, la «Summa Theologica » di S. Tommaso, Aristo- tele ecc... Si tratta di indici prezio- sissimi, per argomenti, per parole; ad esempio si vuol sapere quante volte la Bibbia cita le parole colpa, peccato, speranza o grazia, e cosa dice in pro- posito: l'indice ci rimanda alle pa- gine corrispondenti. Una volta queste parole andavano cercate manualmen- te dal lento occhio umano. Ogni ricerca andava poi controllata, verificata. Si- stemata una parola, si cominciava con un'altra, e poi un'altra. Migliaia di volte. Oggi questi indici si preparano in poco tempo. Un occhio elettronico impeccabile, instancabile, percorre le pagine a velocità vertiginosa... Anche qui i nostri sensi hanno poteri prodi- giosi: la vista ultrarapida ci dà una memoria altrettanto vigorosa. Una volta occorrevano 30, 40, 50 anni di lavoro, impegnando fino a cinquanta studiosi. Gli studi comparativi sono estremamente facilitati; favorita la conoscenza; l'erudizione si muove più agile, intraprende opere che finora non si aveva coraggio di affrontare. Il materiale lasciatoci da secoli di pen- siero è immenso, incalcolabile: si trat- ta di conoscerlo, catalogarlo. La scien- za ci permette di farlo. Ha semplice- mente rinforzato i nostri umili sensi. Per le traduzioni le calcolatrici elet- troniche. E' lecito sperare che in un futuro non molto lontano almeno la parte più faticosa del lavoro di tradu- zione possa essere affidata ai cervelli elettronici, sicché gli studiosi possano contare su un alto grado di uniformità e fedeltà all'originale dedicando più tempo ai problemi di stile e di inter- pretazione. L'archeologo - scienziato Sempre restando nel campo degli studi religiosi, non minore è la col- laborazione che si è venuta a creare tra le scienze fisiche e le ricerche sto- riche ed archeologiche riguardanti la Bibbia. Un'imponente gamma di stru- menti e metodi scientifici viene oggi adoperata in archeologia sia per le ri- cerche di superficie sia negli scavi in profondità. La fotografia aerea per- mette di individuare il tracciato invi- sibile ad occhio nudo di mura demolite da secoli: con l'uso di speciali magne- tometri si possono individuare fortifi- cazioni completamente obliterate; mi- surazioni eseguite su minuscoli fram- menti di carbone servono a stabilire date che risalgono molto al di là dei limiti di storia conosciuta. Le mum- mie vengono sottoposte ad autopsia per trovare tracce di malattia o prove di morte violenta. Granelli di polline fossilizzati forniscono indizi sui climi in cui sbocciarono quei fiori. Il metodo di datazione mediante l'isotopo ra- dioattivo del carbonio ha aumentato i mezzi sensoriali di cui l'uomo dispone col comprendervi la rilevazione e l'in- terpretazione delle radiazioni; ma l'uomo, nel servirsi di questa nuova gamma di percezioni, deve continuare a esercitare il proprio giudizio. Il magnetometro è nuovo strumento base per il fisico-archeologo, amplia le sue percezioni sensoriali. Antiche tombe a grande profondità, tracce di bivacchi o resti di mura se- polti turbano sia pur leggermente il naturale campo magnetico terrestre e il fisico-archeologo può valersi di que- sta nozione per individuare queste pre- ziose tracce del passato. Un gruppo di scienziati americani e italiani si è servito di queste e altre tecniche per condurre ricerche nel bacino del fiume Crati. In pochi giorni riuscì ad indivi- duare per quasi un chilometro il trac- ciato delle antiche mura della città di Sibari; la maggior parte di questi resti erano sepolti sotto uno strato di de- triti profondo più di tre metri. Macchine che pensano Le applicazioni scientifiche partico- larmente utili negli studi eruditi sono molte. Con l'attivazione i neutroni prodotti da un reattore atomico pos- sono essere adoperati per rendere mi- nuscole tracce di alcuni materiali suf- ficientemente radioattive perchè se ne possa misurare la presenza in quan- tità così esigue da sfuggire al più po- tente dei microscopi. Taluni scienziati si sono di recente serviti di questo me- todo per studiare la composizione chimica di antiche ceramiche prove- nienti dal bacino Mediterraneo. Particolare interesse offrono le ri- cerche in quel settore chiamato « Co- dice genetico ». « Provo una certa fie- rezza — dice il Dott. Seaborg — nel pensare che la scienza nucleare ha rappresentato uno strumento fonda- mentale per le ricerche dei biochimici su come quella specie di complesso di istruzioni in codice che è racchiuso nella cellula vivente faccia sì che que- sta sia « diretta » a divenire un pas- sero, una sequoia gigante, oppure un uomo... ». Qualcosa si è potuto fare e si farà circa i processi di invecchia- mento di ogni cosa. Mano a mano che le nostre conoscenze su di essi aumen- tano, possiamo concepire maggiori speranze che essi possano essere ral- lentati, se non addirittura arrestati o invertiti. Altrettanto promettente nelle prospettive di alleviare le miserie umane e di liberare le energie del- l'uomo per iniziative creative è il pro- gresso realizzato dalla chemioterapia come cura per le affezioni mentali. Mondi vertiginosi Se ricapitoliamo i mutamenti deter- minati dalla scienza nel perseguimento della verità, si constata che il tema ricorrente negli sviluppi è l'arricchi- mento e la diversificazione delle uma- ne capacità di percezione. Quella umana è una specie limitata sotto molti aspetti e gran parte dell'attività pensante dell'uomo si è concentrata sul come superare i propri limiti. L'in- telligenza è senza limiti, spazia dove vuole e se c'è qualcosa che la frena è la debolezza dei sensi; perciò gli sforzi continui per rinforzarli, se non per crearne dei nuovi. L'uomo ha in- ventato strumenti per ampliare la portata dei propri sensi: organi di sen- so artificiali. Con l'aiuto dei telescopi e di opportune pellicole fotografiche può All'Istituto Nazionale di Sanità a Waihington un tecnico sta mettendo insieme il modellino di una molecola di DNA, la sostanza che con- tiene e trasmette il misterioso « codice gene- tico » che regola lo sviluppo delle cellule. oggi osservare avvenimenti che si pro- ducono a distanze di miliardi di anni luce, forse ai confini stessi di un uni- verso in espansione... L'uomo ha nuovi sensi. L'uomo oggi sente il magnetismo, lo individua e scopre città sepplte, urne e tesori. Scopre le radioonde, vede le « radio- stelle », cioè lontanissimi centri di emissioni... Sono i sensi nuovi prodotti dall'intelligenza. Ed è stupefacente, ove si considerino le cose retrospetti- vamente, constatare come la visione dei poeti e dei profeti abbia previsto il crescente espandersi dell'esperienza umana e quante delle loro previsioni si siano realizzate. Le lucide metafore contenute nell'Antico Testamento sono state minuziosamente confermate dal- l'esegesi scientifica. Lo sviluppo del- l'ipotesi evoluzionistica è forse altro che una lunga prova e spiegazione dell'immagine della creazione dell'uo- mo da una manciata di fango? E' forse troppo sperare che nuove e ancora più spaziose visioni scaturi- scano dalla nostra abituale conoscenza della realtà? La prognosi sembrerebbe favorevole. Certo i nuovi poteri che la scienza ha posto a disposizione del- l'uomo dovrebbero contribuire a ren- derlo libero per nuove imprese nei domini del pensiero contemplativo. L'ING. TA C C O N E vice - presidente della C. E. E. L'ing. Domenico Taccone è stato eletto, il 25 marzo scorso, vice pre- sidente del Comitato Acciaio della Commissione Economica per l'Europa (C.E.E.) delle Nazioni Unite, con sede in Ginevra. All'ing. Taccone, direttore della Di- visione Siderurgica Fiat, le felicitazio- ni del nostro « Illustrato ». 17 I moderni metodi di datazione mediante il carbonio-14 permettono allo scienziato di addentrarsi con maggiore sicurezza nelle profondità del più remoto passato. Nella foto: un reperto fossile in- trodotto in uh cilindro contenente un Geiger che ne misura la radioattività e determina l'età.