Difésa cento l’anno , il che era l’ufo più comune : e fe taluno avelie predato a diciotto per cento l’anno, larebbefi oifervato il metodo dello , coll’ accrefcer d’un terzo 1’ufura d’ogni mele ; di modo che Tu-fura unciaria farebbe data un’ oncia e mezza il mefe. Quando i Romani fecero leggi fopral’ufura ,non fi trattò di quedo metodo, che avea fervito,e che ferviva tuttora a’ debitori, ed a’ creditori per la divisone del tempo, e pel comodo del pagamento delle loro ufure. Il Legislatore dovea fare un regolamento pubblico: non fi trattava di divider 1' ufura a mele, dovea fidare, e fifsò 1’ufura ad anno. Si continuò a fervirfi de’ termini preti dalla divi-fione delTaife, ,fenz’applicarvi le medefime idee. Così l’ufura unciaria venne a fignificare uno per cento l’anno, T ufura ex quadrante fignifico tre per cento l’anno, 1’ufura ex tri ente , quattro per cento Tanno futura Semis, fei per cento l’anno. E fe T ulura unciaria aveife lignificato uno per cento il mefe, le leggi, che le fidarono ex quadrante , e a triente , ex femifse , avrebber fiifata T ufura a tre per cento, a quattro per cento , a fei per cento il mefe: il che farebbe troppo aifurdo, avvegnaché le leggi fatte per reprimere T ufura , farebbero date più crudeli degli fteflì (Jfurai. Adunque ha confufe il Critico le fpecie delle co-fe . Ma mi giova di riferire in quedo luogo le lue deife parole, affinché, altri redi a dovere per-fuafo, che non dee imporre a chiccheflia l’intrepidezza, colla quale codui s’efprime: eccole (q): Non Ji è Tacito ingannato ; ei parla dell' interefse ad un per cento il mefe, e T Autore fi è immaginato , cb’ ei parli d'uno per cento V anno. Non vi ha cofa più nota del cent e fimo, che pagavafi ogni mefe all1 ufurajo . Un uomo, che fcrive due Volumi in quarto fopra le leggi, dovrebb' egli ignorarlo ? Che qued’uomo aveife, o no avelie contezza di que- (q) Foglio de’ 9. d’ Ottobre 1749* pag. *64.