L I b r. o evi. i$g ti li fece partitegli uni per terra, gli altri per mare per andare a Gerufalcm-me. Si arreftarono a Tortofa, la affalirono, e la prefero a forza in pochi giorni, eia canfegnarono a Raimondo Conte di Tolofa, il quale aveva più che ogni altro contribuito a prenderla. Egli reftò in quella città per cuftodirla con fommo difpiacere de’crocefegnati, i quali fecero il potàbile per obbligarlo che li accompagnaffe fino a Gerufalemme. Frattanto giunfe ajoppe verfo la feda di Pafqua la flotta de’ Genovesi, e LIH il Re Balduino avendoli invitati a pattare quella fefta in Gerufalemme vi an-il Re Bai-daroFio, e allora il Re invitolli ad entrare nel fuo fervigio a certe condizioni, p^nd°e ch’età accettarono. Il Re attediò Arfur , altrimenti Antipatrida, eia prefe a cetarea. patti. Di là marciò contra Cefarea di Paleftina, la attediò, la prefe a forza, e faccheggiolla: Ilfoldato vi fece un orribile macello, e un ricchiflìmo bot- r/r.Vi®. tino. Il Re Balduino pofe a Cefarea un Arcivefcovo nomato pure Balduino, c fi avanzò verfo Lidda, altrimenti nomata Diofpoli. Gli abitanti di Ramu. la all’accoftarfi de’ci'ocefegnati fuggirono tutti ad Afcalona, e l’armata Criftiana accampoffi in un angolo della città, nonettendo in numero fufficiente per occuparla, e cuftodirla tutta intera. Il Califo d’Egitto, intefi i progreflì delReBalduino,mandòtruppe ,che lo refpignettero. Erano quelle in numero di 20. mila fanti, e 11. mila ca- Vittoria valli. Effe avanzaroafi verfo le terre di Balduino, il quale raccolfe un picco- di Batdui-Io efercito, e loro prefentò battaglia ne’contorni di Lidda, e di Rarnula. n°' La fua armata non era che di poo. fanti, e 260.cavalli. Gl’Infedeli piombarono fopra quel piccolo efercito, e ne mifero in fuga una parte, ch’età in-feguirono fino a Joppe. Ma l’altra parte, ove comandava il Re, fi difefe con tanto vigore, che riportò la vittoria, li pofe in fuga, e gl’ infeguì fino ad Afcalona per otto miglia in circa , e ne uccife quafi cinque mille. Frattanto gl’infedeli, i quali aveano feonfitta l’altra parte dell’armata Criftiana etten-dofi prefentati a vifta di Joppe veftiri dell’armi, che aveano prefe ai Croce-Lgnati , gridarono che loro fi apriffer© le porte, e che l’armata Criftiana era interamente {confitta . La regina fpofa del Re Balduino, la qual era nella città, c que’che 1’ accompagnavano, vedendo quell’armi, fi perfuafero facilmente che i Criftiani foffero flati feonfitti, emandaronofulfattoaTancre-di in Antiochia, per dimandagli un pronto foccorfo. Ma il Re Balduino dopo avere fpógliati i morti, fi avanzò verfo Joppe, ed incontrati i nemici li sbaragliò, ed entrò felicemente nella città, ove fu dalla Regina, e dagli altri Criftiani accolto con infinita allegrezza. I crocefegnati che àveano prefa Tortofa, continuavano la loro marcia verfo Gerufalemme, ma dovendo età pattare per territori di quattro città nemiche Tolemaide, Tiro, Sidone, e Berito, il Re Balduino andò ad incontrarli, eli conduffe falvi a Gerufalemme , ove celebrarono la fefta di Pafqua ; dopo di che ripigliarono il cammino di Joppe per imbarcarvifi, e ritornare nel loro paefe. Il Conte di Poi-tiers vi ritornò feliciffimamente ; ma due Stefani,l’uno Conte di B’ois, l’al-tro di Borgogna furono obbligati dalla tempefta a ritornare nel porto di Joppe. Qualche tempo dopo gl’infedeli effendo ufeiti di Afcalona al numero, di-dei Re bJ-eevafi, diventi mila uomini, andarono ad accamparfi ne’contorni di Lidda e di Rabula. Il Re Balduino, che era a Joppe co’Signori crocefegnati, de’ A^,'^ quali T/r. ibid.’