STORIA UNIVERSALE ;gli darebbe -per piazze di ficurezza Terracina, Civitavecchia, Viterbo, e Sporco : che il Papa non potrebbe mettere che Governatori grati al Re nelle piazze, che gli reftavano: che il Cardinal Borgia fuo figliuolo feguirebbe la corte fiotto prefetto di far onore a! Re, ma in fatti per fervirgli di ortaggio : che i Cardinali del ..partito del Re rientrerebbono in grazia del Papa, come pure i Signori, i quali .eranfi dichiarati per la Francia.: che il Re al fuo ritorno dal regno di Napoli reftituirebbe al Papa tutte le fue piazze nello fpazio di 14. giorni, fuorché Civitavecchia, edOftia: che queft’ ultima farebbe data al Cardinal di S. Pietro in vinciila il quale farebbe riftàbilito nella fua legazione di Avignone : che fua Maeftà reftituirebbe ài Papa 1’ ubbidienza filiale : chejìnalmente fua Santità con-fegnerebbe al Re il Principe Zizimo per fervirfene come lo 'giudicale a propofit’o ne’difegni da lui formati fopra Coftantinopoli. Abbiamo veduto altrove, che Zizimò morì in cammino andando a Napoli con il Re . *1 • Dopo la fottofcrizione del trattato il Papa ufcFdel uàftello S. Angelo, e ven- 4dOReC?ra ne al Vaticano , ove ricevè il Re Carlo Vili, prima ne’giardini il dì 16. Gennajo lo eoi Papa. 1495. Dopo i primi-complimenti il Re pregò fu/Santità di dare il cappello di Cardinale a Guglielmo Briconnet, il che il Papa accordò fubito . Ildìip.'Gen-;najo giorno prefo dal Re per rendere al Papa la fua ubbidienza filiale, il Re andò c«- c'otfciftoro, ov’era il Papa co’Cardinali. Il Re gli fece tre profondittime ri-w”e'r* verenze, gli baciò i piedi effendo in ginocchio, poi le mani, e la bocca. Stando poi il Re in piedi, Giovanni primo Prefidente del Parlamento effendofi porto in ginocchio ditte al Papa, che il Re era venuto in perfona per preftargli ubbidienza , ma che-prima gli dimandava tre grazie . i. Ch’ egli confermaffe tutt’ i privilegi, eh’erano flati accordati ai Re Criftianiflimo, alla fua fpofa, e al Dottino, e tutti gli altri .privilegi contenuti in un libro, di cui riferì il titolo. 2. che gli dette l’invéftitùra dei regno di Napoli. 3. che fi annullaffe tutto ciò , eh’ era flato accordato intorno agli ortaggi per la reftituzione del Principe Zizimo . Il Papa rifpofe alia prima dimanda, ch’egli confermava tutt’i privilegi, de’ quali fe gli parlava, fe erano in ufo . Alla feconda, che trattandofi degli inte-refli di un terzo, -egli ne voleva deliberare co’ Cardinali, ma che farebbe il fuo poffibile per fioddisfare il Re. Alla terza, che conferendone col Re medefimo, e co’Cardinali non dubitava, che pretto non fi aCcordaffero . Allora il Re ditte: ,S. Padre io fon-venuto a rendere ubbidienza e riverenza a-voftra Santità , comehan- / no coftitmato fare i Re dt'Francia miei predeceftori. Il Prefidente-, il qual era an-M cora ginocchione, fi levò , e ditte più a lungo ciò, che^il Re aveva detto. Il di 20. di .Gennajo Aieffandro volle celebrar la Metta pontificalmente in prefen-zadelRe, il quale fervi il Papa all’altare, e gir versò l’acqua dqpo la comunione . Il Papa per confervare alla pofterità la memoria di queft’ azione la fece di- pingere nella galleria del cartello S. Angelo . xii. Carlo VITI, partì da Roma il mercoledì 28. Gennaio 149$. Effendo a Velie- UReCfrio Cardinal Borgia s’involò dalla compagnia del Re, e ritornò a Roma. Ve-Napoii°.na dremo nella Storia di Francia il progrctto dell’arme di Carlo Vili. Egli entrò •An in Napoli il dì 18. Febbraio 1495. en’ufcì il dì 20, Maggio dell’anno medefi- nio lafciandovi per Viceré il Duca di Monpenfier. Effendo arrivato a Torino gii fu intimato daunMef^odel Papa, che dovette qfeir d’Italia in dieci giorni con tutte le fue truppe, e che richiamaffe quelle eh’erano nel regno di Napoli k