214. STORIA UNIVERSALE Chiefa doveva ettere. rinnovata, ma.che. prima farebbe provata con un flagello-,, il quale accaderebbe prefto.. Il che può indicare le mutazioni cagionate da Lutero, Calvino, e i loro feguaci nella religione 20. anni in circa dopo la morte di Savonarola. I difcorfi imprudenti da.lui tenuti del Papa Aleflandro VI. e piu ancora la refiftenza, eh’egli faceva a quelli, che volevano opprimere la libertà, della città-di Fiorenza, gli fecero potenti nemici. Lodovico Sforza inviò un Era nettano a Fiorenza, acciò predicafle contra di lui. Altri religiofi fpinti da gelofia fecero il.medefimo... Si tentò una volta di ucciderlo, mente’era in cattedra. Fu.accufatoal Papa come fediziofo, e fi.produffe uno dei Tuoi fermoni, nel quale declamava contra il luffo e i difordini del clero, fpezialmente di quello di Roma Eradi piùaccufato di.averefcrittoall’ Imperadore, ai Re di Francia, di Spagna, di Portogallo, e d’Inghilterra per impegnarli adimandarejariforma della chiefa nel capo e nelle membra, e.la tenuta di un. conciliò generale. Alef-fandro VI. .lo citò a comparire in fua prefenza per rifpondere alle, accufe formate contra di lui. Girolamonon iftimò. bene abbandonarli, ai fuoi accufatori, e fi contentò giuftificarfi con lettere . , Il Papa lo,trattò da ribelle.alla fanta.Sede , e gl’ interdille la predicazione ., Girolamo foftitul in fua .vece, un.altro .Domenicano , il quale predicò per fua giuftificazione, e foftenne, che fi adempirebbe ciò, che aveva predetto . Il.Papa irritato lo fcomunicò , e trattò da eretico Girolamo .fcrifle. per moftrare la nullità di quelle cenfure , e ripigliò le fue ordinarie fun- • zioni. al principio del i498..Aleffandro VI. lo fcomunicò di nuovo, e minacciò i Fiorentini di fimilmente trattarli, fe continuavano a proteggerlo, ed afcoltarlo,. Quefti dunque gli proibirono di falire.in cattedra, ed egli ubbidì.. xxn. Il Domenicano, il quale Savonarola aveva foftituito per predicare in fua vece, ftdnoFrfìnof- avendo detto in un fermone, eh’ egli era pronto per provare la verità , della dottri-ferifce .d: en- na, e la regolarità della .condotta di Savonarola ;di entrare in un fuoco >ben accefo, fuVco^n fènza.riceverne.alcun.male ; un Francescano fi efibì a fottop.orfi alla medefima un Dome prova.per provare.il contrario ; ma quando fi .trattò di' venire al fatto, il Francano, cefeano dichiarò, . che non voleva far la prova, che.con Girolamo medefimo . Si rifcaldò la contefa. Comparvero arnendue dinanzi il magiftrato , e venendo follecitato .il Francefcano ad efeguire la fua prometta, egli ditte , ch’era pronto di entrare nel fuoco, non eh’ egli fperaffe di ufeirne fano e falvo, ma per aver il piacere di- farvi abbruciare Savonarola con lui.. Il Domenicano replicava, che a-vendo egli fatta la disfida, eragiufto, che la cofa pattatte tra loro due; ed offri anche di farvifi accompagnare da tutt’ i Religiofi del fuo convento, e Girolamo confermò quella prometta. Il magiftrato ditte al Francefcano, .che non volendo egli fare la prova, nominaffe altra perfona in fua vece .. Egli nominò Niccolò di Filli, il quale.parimente ricusò , quando fi trattò di venire all’ effetto .. Un con-verfo del medefimo Ordine venne/poi ad offerirfi dafe medefimo .. Si affegna la giornata . Le parti vi fi trovano .. Il popolo vi concorre .. Girolamo vi fi prefen-ta come gli altri. Il Domenicano fi difpone ad entrar nel fuoco ,.. Il Francefcano, . il quale aveva ricufato di entrare nel. fuoco con lui, gli grida,- che fifpogli, pretendendo che i di lui abiti fottero incantati. Il Domenicano muta abiti per foddis-farlo , il Francefcano fi oppone ancora all’ Eucariftia, eh’ egli portava . Il Domenicano perfifte a volerla portare . Onde 1’ aflemfelea fi diflìpò , e la prova del fuoco non feguì.. I ma--