LIBRO CXLL 179 Ulto III. lo creò Cardinale, nel 1456. e finalmente fu eletto per Succedergli,. come i’abbiam detto, nel 1458. Pio II. tofto che fu. innalzato al Pontificato, convocò' un’aflemblea a Mantova, e v’ invitò tutt’ i Principi Criftiani per deliberare fopra i mezzi di arredare i progredì delle conquide dei Maomettani. Il Papa partì da Roma il dì 18. Febbraio 1459. per portarfi a Mantova, e prima di partire fece un decreto, che Ce Dio dif-poneva di lui, mentre folle fuor di Roma,. non fi potrebbe eleggere il fuofuccef-fore che in quella città . Per viaggio erede in Arcivefcovato la città diSiena, e a Fiorenza affidò ai funerali di S. Antonino, il quale vi morì il dì io.. Maggio 1459. Arrivò a.Mantova il dì 27. Maggio, e aprì folennemente l’aflemblea il primo giorno di Giugno. Diffe redar forprefo di non vedervi nè in perfòna,, nè per Puoi ambafciadori i Principi Criftiani, ch’egli vi aveva invitato ; che ciò era una prova, che non avevano molto a cuore gl’ interedì della religione, e che per lui benché oppredo da malattie non abbandonerebbe Mantova, fe non avede ricevute prove, del la buona volontà, e della rifoluzione dei Principi Cridiani per l’efecuzione di qqeft’opera buona. Egli loro, fcrifle di nuovo-, e li efortò vivamente a portarfi a Mantova. Poco dopo vi arrivarono deputati diTommafo Principe del Peloponnefo, fratello di Codantino , il qual fu Imperadoredi Codanti-nopoli. Egli dimandò al Papa 300. fanti per ifcacciare i Turchi dall’ idmo di Corinto, e ottenne ciò', che dimandava .. Arrivarono poi a Mantova ambafciadori diBodina, di Albania, di Epiro,, edell’ifole di Cipro, di Rodi, e di Lesbo, i quali venivano ad. implorare il foccorfo dei Principi Cridiani contra il comune nemico.. Non vi fu, che la Repubblica di Raufa, la quale promettè loro qualche adidenza . Poggiebraccio Re. di' Boemia,. benché avede fatto alleanza con Maometto II., nonlafciò d’inviar fuoi ambafciadori a Mantova . Il Papaallora intimò la prima fedìone di quell’aflemblea. per li 9. di Settembre, la quale fu poi prorogataper li 20. Il Papa vi parlò tre ore, epretefe modrare, chela guerra, di cui fi trattava, era non fidamente vantaggiofa, ma eziandio facile, e necefla-ria., Egli offerì per imprenderla e la fua perfona, e tutto ciò che gli apparteneva ., IL Cardinal Bedarione parlò-poi per il facro collegio . Finalmente fi conchiu-fè, che fi farebbe la guerra ai Turchi, ma intorno ai mezzi d’imprenderla e di efeguirla non furono concordi i pareri .. Gli ambafciadori di Francia, ai quali erafì unito il Vedovo di Marfiglia amba-fciadore di Renato Re di Sicilia, odi Napoli, arrivarono a Mantova il dì 16. di Novembre, e in,due udienze pubbliche non lafciarono di parlare dei diritti di Renato al regno di Napoli, di cui il Papa aveva.data l’inveftitura a Ferdinando di Aragona „ In una terz’aflèmblea Pio II. fi lamentò della maniera con cui lo trattavano i Francefì ; diffe , che nell’ atto d’inveftitura data a Ferdinando aveva fatto. inferire la claufola, [alvo il diritto-altrui, la quale metteva a coperto il diritto di Renato ; finalmente fi lamentò della prammatica, la quale feguivafi in Francia, benché foffe l’atto il più ingiuriofó,. chefofle mai flato fatto, all’ autorità pontificia .. Ma tutto quello non toccava il nodo- della difficoltà, la qual era la guerra del Turco . Gli ambafciadori dichiararono al Papa, che il Re lor Signorenon poteva fomminiftrar truppe,pe.r la guerra contra gl’infedeli, finché vi foffe guerra tra la I* lancia, e 1 Inghilterra. L’Inghilterra era ancor meno difpofta a fomminiftrar- effendo divifa da guerre inteftine . L’AIemagna, come fi è detto, promffe 42.. M 2 mille XXX. Aflemblea a Mantova per la guerra contra i Turchi. Ari. mj9. Cim. T'ii 11. l-.i.Rjtynald,. XXXI.. Arrivo degli Amba-(ciadori di Francia , k di Renato Re dt Si-ciba a M'3R-cova . Am