Di Lodovico Antonio Muratori. 37 ma perch’ egli è ufcito de’ confini della civiltà , e difcrezione , ed ha imprudentemente , non malvagiamente, operato. E il medefimo privilegio, che godono gli amici, è pur goduto da quegli, che fanno qualche azione oftenfiva, 0 dicono qualche parola ingiuriofa, ma con licenza, e per-miifione altrui. Permettendo uno, e contentandofi tacitamente, come tra gli amici, ed efpreffamente, come negli altri cali, ch’io parli, ed operi in tal guifa : non fi può credere, che ciò gli difpiaccia . Solamente, come dicemmo, fi potra punire in tai cafi l’avere ecceduto o nell’ offefa , o nell’ ingiuria. 6. Ma e come conofceremo noi, che fia tra due perfone Amicizia, la-gnandofi giornalmente, non che i Savj, il volgo fteifo, che non fi diano Amicizie , nè legami d’ affetto vero , altro di fatto non elfendo 1’ amore umano, che un giuoco d’intereffe, e un’amor di se fteifo mafcherato in mille diverfe maniere ? A ciò rifpondiamo , che il giudizio degli uomini fi fonda sulle operazioni efteriori ; e quando quelle denotano amicizia balla ciò per prefumerla, e crederla. Anzi le leggi univerfalmente prefu-mono Amicizia fra tutti, come cofa propria , e convenevole alla Natura dell’uomo; ficcome l’inimicizia, e l’odio, che le fon contrarj , ed elìra-nei, non fi prefumono, finche non fono provati. Niuno riputandoli cattivo, ftimafi ancora, che l’animo fuo corrifponda alle azioni fue ; e allorché quelle fignificano, che uno è amico d’un’altro , tale collui fi ili-ma di dentro, quale appare al di fuori . Sicché noi prefumeremo eflere, e durar’amicizia tra due perfone, quando quelle fanno fervigi Tuna all’ altra, quando fi rendono il faluto, converfano, giocano, parlano , mangiano infierne , fenza che 1’ uña d’ effe moftri fdegno , o faccia rifenti-mento contra dell’altra . Similmente fi prefume riftabiiita 1’'amicizia, e condonata f offefa, ed ingiuria, colf aver date, e ricevute le foddisfazio-ni convenevoli, col faluto fatto dipoi all’ offenfore , col praticare , bere-, ridere feco, e con averli l’uno all’altro toccata la mano, o dato il bacio di pace, o col tacer lungo tempo , nè far querela con efiò lui , il qual tempo fuol’effere d’un’anno continuo fecondo le Leggi. Per lo contrario prefumeremo inimicizia fra due perfone , quando non fi rendono- il faluto, fi guardano di mal’ occhio, fuggono il converfare , il ragionare -, il mangiare infierne. Mio nemico eziandio fi -prefumerà chi ha uccifo un mio parente , chi mi accufa d’ un misfatto capitale , tende infidie alla mia vita, ritiene contra mia voglia in fuo potere o la moglie, o le parenti mie, mi ha dette parole ingiuriofe, o minacciato, o in altra guifa maltrattato , pratica fpeflò, e famigliarmente co’miei nemici, o è loro collegato, o è nemico di mio fratello, e de’ miei congiunti , pretella che mi ha in odio, dice male delle azioni mie , mi toglie fenza cagione una cofa a me dovuta, o fa altre fimili cofe denotanti mal’ animo verfo di me . Può ancora accadere , che due noti nemici , e non riconciliati, ufino fra di loro i contraffegni dell’amicizia, come falutarfi, parlare , e mangiare ad una fteifa tavola, ma per neceffità , e civiltà : come fareb-