Di Lodovico Antonio Muratori. 33 comparir davanti noftro Padre, un’Amico, un Parente, già defunti, e della morte de’ quali fiam piu che certi : ci fi arriccierebbono i Capelli ; l’orrore , e la paura farebbero incredibili . Tornate ora a chi fogna . Verrà allora davanti alla Mente l’Immagine del Padre , o dell’ Amico , o del Parente , benché non fieno più viventi : pure non ne faremo maraviglia alcuna , non ne rifentiremo verun timore , nè pure ci fovverrà , che quella Perfona fia pallata all’ altra vita . E perchè ? Perchè la Fantasìa ci rappre-fenta folamente quell’idea, che ne formammo, ? che tante volte ci fu picchiata in capo , quando erano in vita ; nè ci lafcia veder 1’ altra , che ricevemmo alla ior Morte y e durò pochiffirao Tempo - A me è accaduto , rariifime volte nondimeno , di veder fognando Perfona Defunta , e di aver fatto qualche poco di rifleffione dubbiofa d’averla veduta morta , ma fenza paifar’ oltre per chiarire quel dubbio , e con feguitare a riguardarla placidamente come viva . Segno è quefto, che fi Anima »Ilota non può efaminar le cofe , non combinarle con altre Idee, cioè non ha in moto le forze-, del Giudizio . Mi è avvenuto ancora di veder Perfone a me note a Cavalla corbettat per l’Aria, fenza eh’io punto me ne maravigliaffi , come pure avrei dovuto fare , fe la Mente aveifie coll’ufo del Giudizio confiderato uri ■sì (frano fpettacolo, diverfo dall’ Ippogriffo dell’Ariofto . Nel mio •picciolo Studio ognun può credere , eh’ io so il fito , dove tengo la. Scrittura Sacra. Sognando, ho ordinato per certa difficoltà, che me la portino. Non avendola trovata, fon’io -fteffo andato a cercarla . Ma dove? In certa fala colonnata , da me non mai veduta ; ed in certe Scanzìe a me affatto ignote ; e lenza ch’io m’accorga, e fiupifea di tal novità, 6. Sicché la fonzion della Mente ne’ Sogni fi riduce alla femplice Apprenfione degl’oggetti , che le fchiera davanti la Fantasìa , fenza giudicar •della lor Verità, 0 Falfità , del Ior’ Ordine, o Difordine. Talora vi fari fembrato di volare , di trovarvi in un Paefe lontano , di cui avrete lotta-dianzi la definizione, di parlare ad un gran Monarca, da voi non mai veduto . L’ Anima nel Sonno priva della fua Libertà , e Vivacità , per far 1* efame della ridicola Falfità di quell’Idee , le ha unicamente apprefe, quali le venivano rapprefentate dalla material Potenza , non potendo effa allora impedire nè quel ‘movimento d’idee, nè correggere il loro Difordine. In fatti noi bene fpeffo proviamo , che ne’ Sogni la Fantasìa ci fa faltare da quefto a quel Luogo, e da quello ad un’altro, e fgarbatamente cangia in un momento le Pcifone , e le Azioni ; nè la Mente riflette punto, o ftupifee per sì difparate Scene , fembrando allora più tofto una Potenza paf-fiva . Gontuttociò bifogna pur confeffarlo : ne’'Sogni placidi noi ¿(ferviamo accidenti curiofi , ben filati , e colloquj di Perfone , e talvolta riipofte argute , e faggie rifleffioni . Di per sè non può la Materia , cioè non può la Fantasìa, ordinar quelle .Azioni, fomminiftrar que’Difcorfi. Adunque in Sogni tali farà molto da attribuire alla Mente; e perciò l’affiftenza fua non fi dee reftrignere ad una femplice Apprenfione . Per altro convien ripetere la reciproca Forza della Mente , e della Fantasìa, per cui ora fi una , Della For^ della Fan fai, Uman. E ora