li : "'i ‘i'U I • ' ,ìt'F 84 L A P A C M inamente contra i più. propinqui, come padre, e madre , figliuoli, e marito e moglie: che allora è licitiffmn la difefa; e poi anche per tuttii congiunti di fanguee d’amicizia, e fecondo la legge naturale, e divina per tutto il proflimo. . ■ x , 83. O ufando. la forza contra le cofe noftre, ogni volta pero che fiano beni di qualità., avutofi riguardo alla cofa ,. ed alla perfona, perchè poca co-fa a un grande è molta ad un picciolo. Sicché per la difefa de’ beni importanti offenderemo V affalitore,, come per difefa della vita propria , e dell’ altrui; perciocché le noftre foftanze fono equiparate alla noftra vita > come quelle che la foftentano. 84. Sotto il nome di beni viene ancora l’Onore, cioè la dignità, e la riputazione, che fièno beni citeriori, ma per modo congiunti con noi , che più fono attinenti all’ animo , che non è 1’ avere , nè la vita. Pare che nel foro del Mondo ciò fia licito, ma non nel foro di Dio, perciocché fecondo i Teologi alla vita altrui dobbiamo preferire la noftra vita, ma non le noftre facoltà; onde pe*r difendere effe facoltà non dobbiamo uccidere chi le vuole occupare, o depredare . 85. Si rifponde, che lajregola vale in generale, ove le cofe fono intiere ; ffcchè più tolto che laiciar perire di fame un povero , io il foccorre-rò con la mia roba, bench’ io debbia molto patirne . Ma le cofe non fono più intiere , quando una perfona non chiede il mio per difagio , che n’ abbia, ma viene ad ufar violenza contra i miei beni per fpogliarmene: nel qual calo pofliamo anche dire, che non è noftro proflimo colui, cine ci vuol torre i noftri beni; e ficcoroe non fiamo tenuti a dargli il noftro,. così ci è lecito, l’offenderlo per neceffaria difefa del noftro, militando quella maffima, che le foftanze fono, una fpecie di vita, e potendofi però dire, che chi fa impeto ne’noftri beni, lo fa in noi medefimi .. 8d, Dobbiamo però difendere i noftri beni non con tempo interpofito,. ma incontinenteficcome anche s’intende circa la difefa .della noftra vita. Ma fé v’ interpongo tempo ,. affinchè io poffa mettere infieme forze fuffi-cienti ai mantenimento del mio, e che trovati gli aiuti opportuni io dopo qualche tempo vada in fui mio,, e faccia, tefta contra gli occupatoli, quello fi dirà effere flato fatto incontinente; perchè s’avrà confiderazione, non. alla tardità dell atto , ma alla prima ,, e continua intenzione dell animo mio .. , 87. Ora che dichiarato abbiamo, come la difefa fia licita , iegue l’altra parte „ nella quale è d-a vedere, come fta illicita. Dopo il fatto chi per offefa prima ricevuta va a ritrovar 1 offenditore T pecca, primieramente contra gli ordini civili che vogliono che ricorriamo a’ Magiftrati , non parendo ragionevole , che quello , che per neceffità fi concede ad un intiero Potentato , che non potendo avere il fuo, nè effendovi chi gli faccia gfuftizia ,. va con latine a farli lefecuzione di. fua mano., fi debbia concedere a private perfone, le quali difprezzaudo il foro per interef-privati conturbino la Città , e la quiete pubblica : come colui, che di- terdittaudo il campo grida, e dice. Chs □