Di Lodovico Antonio Muratori. 17 finiti ad efiì : Secondariamente la fedeltà del mezzo interpofto j per cui „ palla la Specie od Immagine dell’ oggetto citeriore a fin di giugnere allo „ ftrumento della noftra Sensazione , è dubbiofa, In terzo luogo la fedeltà „ del Senio , de ì Nervi , e degli Spiriti animali, è dubbiofa anch’ eifa . „ Finalmente la fedeltà dell’ Intelletto, o fia Intendimento umano è dub-n biofa , ed è incognita a noi la fua natura ” , Secondo lui , di cofe tali non può il Filofofo , per lottile che fia , allegar pruova alcuna per farle co» nofcere Certe , All’incontro l’Accademico può inoltrare , che tutte fon dubbio-fe . Imperciocché qui fi tratta di una perfetta Somiglianza dell’Idea o Immagine portata al Cerebro noltro dell’ oggetto citeriore , il qual dee rapprefentare non Solamente la Figura citeriore, la grandezza, incolore; ma anche tutte le proprietà del Corpo intero, e delle parti, che lo compongono sì n-ell’efterno, che nell’interno . Mancando qualchecofa , vi farà della difibmiglianza, e noi non conofceremo 1’ oggetto citeriore tal quale è . Così un Sofiita : che tale ben fi può chiamare, chi eiìge , che i’ occhio umano , per efercitare con fedeltà il fuo ufi-zio, abbia da riconofcere non Solo le proprietà eiterne , ma anche le interne degli oggetti, L’ Occhio non può ricevere ie non le Immagini dell’ eiterno de’ Corpi : e quelle j Ss il Corpo ha baitante luce, e convenevol vicinanza, padano con fedeltà per mezzo di quello organo al leggio interno della Fantafia . E’ , diffi , un- Sofisma il pretendere , che ogni Immagine a noi riferita da i Senfi abbia da rapprafentar tutte le proprietà dell’ oggetto . S’ io veggo un Uomo, e 1’ odo parlar di varie cofe , la viita e 1’ udito mio tale Idea portano ai mio Cerebro , che 1’ Intelletto chiaramente conofce , quello eifere un Uomo, fintile a me , e diffimile dagli Animali bruti ; perche quell’ Idea , avvisandomi della figura , e delle dimenfioni, che fi oifervano in altri innamora-bili Uomini, e che quell’ oggetto ha parole c Ragione , perchè parla e ragiona come gli altri Uomini ; infallibilmente mi conduce a Scorgere , quell» eifere un Uomo , e non già un Cavallo , o un Capretto, Similmente con perfetta cognizione poifo apprendere varie Idee Semplici, che occorrono in quell’ oggetto , cioè che quell’ Uomo efifte , e non è già un Fantasma j è di color Bianco , e non già un Moro ; fi muove , e non già ila fermo ; è Uomo fatto, e non un Bambino . L’ Evidenza e Chiarezza di tali Idee mi alficurano $ che il Vero , e non il Falfo è rapportato allora alla mia Fan-tafia , e per mezzo d’ eifa all’ Intelletto . Si unifee in oltre a confermare tal Verità la Sperienza ; perche nè io , ne altri innumerabili Uomini , ricevendo una fimi le Immagine, ci fiamo mai ingannati in credere, che quell’ oggetto fia quello, che noi chiamiamo Uomo , 2. Mirate la Camera Ottica co i Suoi vetri ben difpofii, Applicata che quella fia in debita difìanza ad un Palazzo illuminato dalla Luce*, eccovi un’ Immagine di quell’ edilizio , cioè un’ efattiifima copia in compendio , che fi fa vedere nello Specchio , colle fue dimenfioni corrifpcndtnti nel picciolo al grande, co’ fuoi colori , e con tal precisione, che chiaramente fi comprende 1’ Identità di quella Fabbrica , divella da tante altre ; e fi ha perfetta conofcenza , fe non di tutte, di molte fue proprietà, Sparlano Delle Foir^. dell' Intend. Umen. G fen-