—«---— ...... D,i loDOvrco Antonio Muratori. pp ad azioni, che a lui difpiacciono, e a trattenerlo da quelle che gli piacciono . Faciliffimo perciò diverrà in lui 1’ abbandonarli ad ogni forra d’impudicizia ; fe gli torna il conto, ingannerà il fuo Proffimo ; farà vendette; e deridendo in fuo cuore come Vifionarj gli ¡altri uomini , -che han religione , temono Dio, ed ¿Spettano premio o gaftigo dopo -quella vita, .unitamente tenderà ad appagar nella vita prefente tutti i fuoi voleri con danno ancora degli altri. Or avvertite, rifpondono gli Scettici,, noi ci accomodiamo a i cojìumi y é alle ufanze degli- altri uomini, e ubbidiamo alle leggi del Paefe : e però miuno di quelli difordini può ayvenire nè a noi, nè al Pubblico. Si potrebbe qui infittire fulle ridicolofe pretenzioni de’ Pirronifli,, chiedendo loro , fe fappiano di certo , che ci fon quelle Leggi, fe le credano -giufte , fe ne temano veramente le pene. Dovrebbono rifpondere,, •che il tutto è Dubbiofo ed Incerto c dal che dovremmo noi pofcia inferire, che le Leggi non fon baftevoli a trattener colloro dal mal dare.. 'Ma lanciando quelle rifleffioni, fingiamo pure , che i Pirronilli rifpettino le Leggi-dei paefe. Quelle Leggi al certo non proibirono tutti i Vizi,, nè tutte le .azioni umane cattive. Quanti ancora .ci fono , .operanti quello, che i e veramente è vietato dalle Leggi, Senza temerne ! gaftgihi, perchè fanno accortamente procedere nella loro iniquità, e fottrarfi agli occhi della Giuftizia? Adunque chi ci - aflicurerà , che un Pirronifta Sprovveduto di ogni freno della Ragione e della Religione , fe' glie ne viene talento, non fi metta ancora fotto i piedi quello delle umane Leggi, per appagar qualfivoglia fuo volere o capriccio , giacché data 1’ impunità, ogni male fi può commettere? E peggio poi quando fi trattaife di potenti , per li quali ogni Legge diventa una tela di -ragno. Peggio ancora ne avverrebbe, ove i Re e-Principi fi àllevaffero nella §£uola Pirroniilica, più maligna senza dubbio di quella del Màcchiavéllò, ed .atta, fecondo i fuoi principe, a Sconvolgere f armonia di ogni Repubblica.. 4. Non pretendo io per ¡quefto, -che niuna eccezione fi abbia da ammettere nelle funéfte conseguenze, che poffono ridondare dalla profeflion del Pirronifmo . Può darfi che alcun di eflì, reggendo fe fìeifo con altri occulti principi," eh’'egli non vuol rivelare , fi attenga dall’opere-malfatte, dannofe alla pubblica quiete , e riprovate dal lume della Natura“. La con-clufione noftra è, che il metodo e i principi del Pirronifmo naturlamente ed infenfibilmente -conducono all’ Empietà, .al Libertinaggio, e maffima-mente infinuati al Popolo ingnorante, è più fuggetto a precipitar ne’ .difordini ed errrori. Ognun sa le debolezze e la corruziori della noftra Natura ;‘-come fia più pófiente 1’ inclinazione al Male, che al Bene; quanto feroci e fregolate fieno le noftre Pàffioni. Noi miriamo -, -quanti non ottante l’interno lume della Ragione e della Religione , non «ottante il gridar della confidenza, il terror delle Leggi, fi-¡danno in preda a i Vizj, e turbano la Repubblica, o fe non altro, rovinano fe fletti: che farebbe poi, fe'in lor cuore piantafle le radici la pettifera dottrina, di cui ora parliamo? JSIiuno da qui innanzi potrebbe 'fidarfi di gente, che niun principio am- N ? met-