Di Lodovico Antonio Muratori. 83 cii veri oggetti attacchiamo tante altre Idee fregolate , 0 falfe , che quelle poi fervono a farci prorompere in errori perniciofi , o all’ Anima , 0 Sanità, o alla Roba, ©alla Riputazione nollra, ovvero all’altrui . jfehziie, a’dì noftri più d’uno fi può moilrare, che, o per aver tanto le-tto/^/Li-^i \’gì ■bri , o udito parlar -da altri del mirabil fegreto del Lapis Pbiìofop&à^m^^ iip} ■creduto bensì da loro difficile a fcoprire per le cifre , lotto le quali infegnato dagl’ Adepti , ma nondimeno fcopribile : vanno a piantar lor Fantasìa quello bell’ Idolo . Ed eh che Idolo caro , ben degno de’ lor jienfieri, e della lor venera-zione , da che per elfo fi fperano Se due im-portantiffime Arti di tramutare i Metalli , e di prolongar la Vita terrena oltre a i termini confueti . Ma quello è un’ Iddio onninamente fallo-, è un Fantasma illuforio , e feduttore , fabbricato da’ foli rapporti de’ ciurmatori, e dalla vana avidità della gente troppo credula , la quale poi foffia , e fpan-de e Tpende , ed altro non acquiila per l’ordinario , che Povertà e più di un’incomodo, e danno alla Sanità del fuo Corpo . Nè altra prova occorre , che la fperienza Sieda ; perchè dall’ un carne fe all’ Arte di far 1’ oro tanti e tanti folfero giorni , come Spacciano i Libri dell’ Alchimia : egli è impoffibile , che alcun de’ Principi , e Re non aveffe per amore , o per fòrza eilorto quello Segreto , e trafmeifolo per eredità a i* fuei Difcenden-ti . Noi fappiamó', onde i Monarchi traggano f oro , fenza eh’ io di più aggiunga. Dall’ altro canto , chi fia vivuto le centinaia d’ Anni per Virtù de’decantati Eliffiri , niunoii moftrera con Verità, fede non meritandogli «quello qualche Mercatante d’inganni., Non fallerebbono gl’Uomini-, fe te-tieftèro falda quella sì ragionevol Maffima , cioè : Non eifere credibile , che chi sa far 1’ Oro ,' fia in bi'fogno di mendicar l’.Oro altrui , e che cqflui poffedendo sì gran Segreto , voglia per poca mercede infegnarló ad altri , Nella Mente, e Fantafia della gente avveduta , e faggia non fi ferma punto queilo dilettevol sì , ma falfo , e pernkiofo Famafma » 4. Oltre a ciò fi danno Idee fuififtenti, e rapprefen tanti qualche oggetto , o nozione vera , ed infieme utile , e degna di (lima . Tal’ è 1’ idea dell’ Onore , di cui alcuni han sì piena la teda , e la bocca , ancorché per io più redi loro da imparare ciò , che lignifichi quella .parola , ed in che confiila il vero, e fallo Onore, Egl’è difiderabile , eh’ognun ci ili mi , e rifpetti tanto colla voce , che co i fatti, od almeno che non ci {prezzi , o ci faccia ingiuria . E quell’ è uno Bene , di etti non fi può negare , che gialla , e lodevole fia 1’ Idea. Ma rifeuotere quellb rifpetto , e (lima dalla gente non fi può con ragione fenza pn’altra Idea, cioè col figurarli d'ovulo quello tributo fidamente a chi opera fecondo la Virtù , ed ha abberri-tnento ad ogni Azione malfatta. Chi fente in sè tal difpofizione , ha un Idea vera, e gialla dell’Onore , e benché nell’.efterno mancaffe alla gente la dima , che gli è dovuta , pure -non lafcia per quello d’effere degno d’ Onore , perchè nell’ interno fuo ne ha il vero fondamento . Al contrario di certi altri, eh’ efigono la fiima, e l’Onore efterno , quando nel medefimo tempo fanno Azioni, che meritano cenfura , e fpeìzEo . Non è già regolar- L 2 mente