Di Lodovico Antonio Muratori . Ìiftere a i Senfi , e confiderare , fe nulla fi opponga all’ efattezza del loro ufizio, per rimediare a ciò, che loro manca. Secondo le leggi ftabilite da Dio non può di meno l’Occhio umano pollo fulla Terra di non apprendere come un picciolo oggetto il Sole , oppure una Stella fida ; così portando la diflansa incomprenfibile di quei Corpi luminofi dalla noftra villa . Intanto non s’inganna , nè può ingannarli 1’ Occhio in apprendere 1’ Efi-ftenza del Sole , e della 'Stella , ed in conofcere , eh’ elfi fon 'Corpi luminofi . Quanto poi alla grandezza , o ptcciolezza delle Stelle , e del Sole , tocca alla Ragione di efaminarla; e quella può giugnere a diftinguere quella del Sole , e de i Pianeti, ed a conofcere , che le Stelle fiffe fon Globi d’ incredibii grandezza , e non inferiori , e forfè anche alcuni di elfi lupe-riori a quella del Sole , quantunque fia incomprenfibile la loro diftanza dal Globo terraqueo . Confeffa lo fteffo Pirronilla che noi cotìofciamo la gran-idc^ga delle Stelle coll' ajuto delle Matematiche . A che dunque ferve il citar qui la debolezza , o infedeltà de i Senfi per efe Ridere la certezza de’ noftri conofcimenti, quando la Ragione può, e dee fupplire i loro difetti? Se l’ignorante s’inganna , perchè non sa , o non vuole ufar la Riflelfione ; non s’ ingannano certo i Saggi , e chiunque fi vale degli fìrumenti , de’ •quali Dio ci ha ar/icchiti per conofcere , e diftinguere le cofe , e guardarci dall’ errore . Fu derifo da i Filofofi Epicuro , perchè fofteneva > che il Sole non eccedea la grandezza di un piede , o di fiue . 4. Lo fielfo fi ha da dire degli altri efempli. All’ Intelletto noftro appartiene il confiderare, fe i Senfi fi trovino in tal difpofizione , che’poffano Fedelmente trasferire alla noftra Fantafia le immagini , e fe vi abbia degli oftacoli per rimuoverli. Certamente la fperienza di tutti gli Uomini, di tutti i Secoli ci ha infegnato a conofcere il vero Colore degli Uomini , ed a diftinguere il rubicondo dal pallido , il bianco dal nero. Allorché Acqua di vita , o Zolfo acce'fo in una camera ci rapprefenta contrafatto il colore del volto degli alianti : fenza fatica tofto ci accorgiamo , effe rvi dell’inganno; e chi ha un pò di lume di Ragione, riconofce, onde ciò proceda. Sapendo noi parimente , che le cafe non fi muovono , chi è mai quel buffalo o babuino , che le creda muoverfi , o tremare , quando le mira pel fumo frappofto? Del refto-in cafi tali nè pur s’inganna il Senfo, perchè fecondo le leggi della Luce , delia Vifione , e Refrazione , allora egli così apprende f oggetto , nè può far diverfamente . Leggi tali fanno , che al Senfo appa-Tifca rotto il Remo nell’ acqua . Ma il faggio , che conofce interpofto nel mezzo un’ oftacolo alla pura vifione di quell’ oggetto , dee foccorrere il Senio ; e però nè in quello , nè in altri fintili cafi può prendere abbaglio , le non chi è fanciullo , o ftolido . Per convincerci poi dell’ infedeltà de i Senfi , vuole il Pirronifta rapportare una prova . M a cui non vede come fi „ poffa rifpondere “ . Quale è quella ? Noi fentiamo le cofe differentemen-„ te , allorché gli organi de’ Senfi fon fani , e vigorefi, oppur fono inferir mi . Molte cofe nella noftra infanzia ci riufeivano gufboie , che ci pajo-„ no difguftofe nell' Età avanzata . Ci ha ben delle perfone, alle quali gli G 2 „ og-