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76	L A P A C E
difficolta , potendo molto meglio collare , fe con vantàggio d’ arme, e di compagni io t’ abbia foperchiato, che fe vi foffe cagione, eh io do-veffi far quello , sì che tu doveffi guardarti da me ; efe poftoche avelli da guardarti, tu folli in termine che tu mi abbadafti.
25. Nafcendo dall’ offefa ogni ingiuria o di parole,0 di fatti, 0 giuda, o ingiulla, ed ogni carico di qualunque modo fi fia, bifogna confiderare,. quante fiano le offefe.
2<f. Tre fono. L’ una non fpontaneamente, come fe per ignoranza tua, o per violenza altrui tu offendi alcuno. L’ altra fpontaneamente, ed in due modi: 0 quando per la ragione non confultata,. come da foperchio amore, o da iracondia fi faccia difpiacere ad altri, o quando ciò avvenga per la ragione confultata, cóme ne’ eafi penfati. Talché la feconda offe-fa, per effere divifa in due, viene a caufare, che se ne formino tre.
27.	La prima è parimente diilinta in due; ma riefeono una fola, per effe? ambe d’ una natura ifteffa, attefochè tanto io fono fcolpato, fe non eonofeendo altri io il percuota , quanto fe conofcendolo , e non volendo percuoterlo, io gli fia giitato addoffo da uno più poffente di me. Laddove non è il medefimo nella ragione non confultata, e nella confultata facendo gran differenza il Giudice tra chi fpinto da accidente improvvifo, e trafportato dalla collera uccide uno; e chi machinatamente vada ad ammazzarlo. Perchè quando fiamo-meno in noftra poteft'a., più fiamo degni di feufa; e ciò avviene ne’movimenti gagliardi dell*animo, che pare a un certo modo che impedivano il difeorfo', e violentino la volontà. Ma quando abbiamo' avuto tempo d’approvare , e riprovar cos’ alcuna ; ed abbiamo fatto elezione all’ un modo, o all’ altro : allora tutta l’operazione è meramente noftra .
28,	Per ignoranza offendiamo altri; non quando non fappiamo quello,, a che fiamo tenuti e che era in poter noftro di fapere. Perciocché chi uccidiffe altri per dire, che non fapea : che 1’ omicidio -fofle vietato dalla Ragione ; o chi còminciaffè un giudizio di fuo capo fenza fapere come, e fenza configliarfi con quei della profeffmne; non potrebbe dirli, che merir taffe feufa, fe erraffe .
25». Similmente non polliamo efcufarci fopra certi univerfali, come, che non ci foffe noto, che bifognaffe fuggir le lascivie, affrontar le cofe più degne r. ubbidire a gli editti de’ principi; ed altre limili generalità. L’in-gnoranza di tutto quello chiamafi craffa, e fupina. Nè polliamo dire, che Abbiamo offefo alcuno non fpontaneamente, ogni volta che vogliamo convertir la colpa- in quella si evidente negligenza; potendo ognuno con le fiammelle dell intelletto accenderfi a ben fare, non folo dall’ afpetto del Cielo, che inoltrandoci le bellezze fue s’ aggira intorno a noi ; ma da gl' indirizzi, che abbiamo da più congiunti di fangue e d’ amore, da eforta-tazioni Griftiane, da configli de’ vecchi, e dall’ efempio di chi bene .operando acquifta riputazione, e di chi facendo il contrario è di mal nome, oltre a gli onori dati da’ Principi, e dalle Repubbliche, ed a’gailighivt-tuperofi, che vengono dalla Giuftizia.
30. Per