6o Bella Forza Della Fantasia Umana Trattato. nitori , e i ragionamenti intorno al fuo funerale ; ma che quello nulla avea interrotta la fua tranquillità ; ‘ed edere (lato sì profondamente immerfo 1’ animo fuo in quelle delizie , che più non peniava alle cofe del Mondo, 9 nè pure a coniervare il fuo corpo. Parlafi ancora di una Epilepfia Eftaiica nelle fuddette Efemeridi Germaniche Anno Quarto , Oder-vazione Ottante-fima-Prima; e- di due altre all’ Anno Sello delia Decuria Seconda , Olfer-vazion Ducentefim.a-prima , e Ducentefima VigeGma-nona . Il che fa vedere , che nè pure in quel sì terribil morbo celia l’Anima di penfare, ancorché ordinariamente gli Epileptici non fi ricordino di avere allora penfato. io. Tut.;e quelle cofe rammento io, acciocché fi polla confiderai , quante inefpbcabili Azioni fi faccino dall’ Anima , e dalla Fantasìa nel Capo no Uro, per opera della Natura , fenza che v’intervenga cagion lqpranatura-le . Però torno a dire edere il partito migliore quello di fofpendère il giudizio , ogni volta che e’ incontriamo in accidenti llraordinarj , pèrche abbiali! tuttavia da imparare , fin dove fi Rendano le forze dell’ Anima , e della Fantasìa , e ciò che Dio , quando vuole , operi in noi . Ma ricordiamoci fempre , che 1’ Entufiafmo può edere cofa naturale, e n’ abbiamo elempìi antichi , e moderni tanto negl’ Infedeli , che negli Eretici . Che anche Perlone buone Cattoliche podano cadere naturalmente in fimili tra-fporti di Mente , e giuochi di Fantasìa , ninno , credo io , lo negherà , «he ben’ efamini sì fatte materie . Molto ci farebbe da dire intorno ad tifo Entufiafmo , il quale più di quel , che crediamo, ftende ie fimbrie lue; ma a me bada d’averlo folamente accennato . Certamente che nella Contemplazione , o fia nella Miftica Teologia , la quale efciude tutte flmma-gini della Fantasìa, pollano intervenir varj perniciofi errori potrà il Lettore impararlo da un’ Operetta del Celebre Padre Segneri il vecchio , a da altre dell’ infigne Vefcovó di Meaux BoJJiiet. V' ha eziandìo un Trattato Franzefe d’ Autore Anonimo , intitolato Le Chrijìianifme Eclairci, e ftarapato nel 1700. dove con acutezza d’ Ingegno è maneggiata quella materia, e inoltrato , non doverfi già con generai fentenza riprovare i M> itici, ma edere ciò non ottante foggetta a varj pericoli, e molti errori la ìor profeidone » Intendo ancora, che nel prefente Anno 1744. il P. Amori Canonico Regolare abbia pubblicato in Auguda una fua Opera de Appan-tionibus, , Pijianièusy & Reveìationibus privatis. Cofa egli feriva, noi so. Finalmente fapendo noi, che 1’ Apoltolo San Paolo fu favorito da Dio di fublimi Rivelazioni , ma delle quali ,-dic egli , non licei bomini toqxi : « ¿¿manda, come le Perfone date alla Miftica , e che forfè anche godono fi-migliami favori , credano poi lecito 'di pubblicarli , quando S. Paolo noi giudicava lecito a sè Redo ? E ciò badi intorno a quedo argomento , L" feiando io volentieri ad altri la cura di ben efaminare , e di produrre ragioni lode, perchè fi trovi più fàcilmente nel fedo debole, che ne’mafchi, la difpofizione a sì fatte Edafi . Appunto per la fua debolezza , dirà ti-. Inno t Dica quel che vuole ; che io per me non ofo dire di più. CA-