Poesia L i b. IIIt 15)7 Il Sonetto del Coppetta , mentre guai fervo afflitto , e fuggitivo , piace tutto, fuorché 1’ ultimo verta . Perchè ciò? Perchè ogni cola fono immagini , e tutto è fantafiofo . L’ ultimo verta, perchè è naturale, e non ha immagine , è derifo . Nel medefimo modo , in un Sonetto del Petrarca, che dice verfo la fine: E trìfti- auguri , e fogni , e penficr negri M' anno ajfalito ; quelle immagini rapifcono l’autore della perfetta Poefia ; ma quello che fegue, e fi-nifce il Sonetto, dicendo: e piaccia a Dio che'n vano ; dice egli , che’1 fa partire pieno di tanno, E pure è un fentimento affettuofo, grave, natio , fimile a quello di Tibullo : ne flint infomnia vera . Non è Tempre bene che 1’ orazione crefca , e rinforzi ; anzi che le bizzarre immagini finifcano in un verfo , manco poetico , e più umano ; pare che fia fecondo natura, che appreifo il moto tende alla quiete, Del P. Giovan-Batifia Pafiorini. MAggi, fe dietro 1’ orme il piè volgete. Che luminofe il maggior Tofco imprime. Per fentiero non trito ite fublime, E feguendo 1’efempio efempio liete. In ciò fol vinto al corlo ìlio cedete, Ch’ei fi moife primiero all’alte cime. Pur non crede ancor fue le glorie prime, E fi volge a mirar, fe il raggiungete . Ma non sì rollo ha il voftro canto udito. Che fi ferma a goder dell’ armonia , Nè fa , si ei vi rapifca , o fia rapito . Poi dice: L’onor tuo mia gloria fia; E fe fol dir vorrai, che m’ hai feguito, O eh’ io vinca , o eh’ io perda, è gloria mia. Fra i Sonetti , ne' quali abbia la Fantafia lavorato con forza , e in cui l'Ingegno abbia teff ut a una dilettevole tela di concetti acuti y nobili , e ben legati : mi par ' queflo uno de' primi . Maggior perfezione , in quanto alle Rime , farebbe flato il non empiere di quattro Verbi la Rima ET E . Ma in quefìa Raccolta ne vedremo ajfaiffìmi altri efempj . Ne credo , che Dante fi avrà a male , perchè il Petrarca venga chiamato il maggior Tolto— E fi volge a mirar &c. Viviffimo è queflo verfo . A qualche fcrupolofo potrebbe forfè dar faflidio^ che il Petrarca al pari del Maggi fi faccia tuttavia in cammino verfo 1’ alte -cime ; perciocché egli y dopo l' onorevole confen-timento di piu fecoli , pare che già abbia occupato quivi un feggio gloriofo : laddove il Maggi veramente fi potea dire incamminato verfo il Regno della Gloria, perchè era ancor vivo , nè il fluo merito era flabilito dalla concordia de' giudizi , e de' tempi , come quello del Petrarca . Contuttoccìo dee dtrfiy che affolutamente fon lecite à Poeti , e lodevoli/firne fimili maniere ed invenzioni Fantafìiche . Anzi , non che ad un Poeta, è lecito a ciafcuno il confederar la Fama de valentuomini in un movimento continuo co i fecoli , potendo chi è ora primo in gloria , avere col tempo chi gli vada innanzi : co-fa che leggiadramente s immagina dalla Fantafia come un viaggio all' alte cime dell' immortalità umana . In ■/