Poesia L i b. III. 27 CAPITOLO V. De Difetti , cbe pofifimo offervarfi ne moderni Drammi . Loro Mufica perni-•giofia a i cofiumi . Riprovata ancor dagli antichi . Poefia ferva della Mufica . Non ottenerfi per mec^go d' ejfi Drammi il fine della Tragedia . Altri difetti della Poefia Teatrale , e varj Inverifimili. QUanto curiofa a trattari! , tanto difficile a fcioglierfi è una quiftione afsai ribattuta , cioè fe le Tragedie e Commedie antiche non loia-mente ne’ Cori, ma ancora negli Atti fi cantaisero interamente , e con Mufica vera. Ciò che pofsa dirli o conghietturar'fi in quello propofi-to, io V ho fpofto in una lunga Differtazione , la quale non ha potuto aver luogo nella prefente Opera . Mi ballerà per ora di dire , che quando anche foffe vero , che quei Drammi affatto fi cantaffero , non perciò la moderna Mufica Teatrale potrebbe fperare dall’ autorità degli antichi difcolpa o difefa . Primieramente egli è certo , che la Mufica di allora era troppo differente da quella d’oggidì . L’Abate Giulio Fontanini , a cui non difpiace l’opinione , che interamente le Tragedie , e Commedie fi camauro una folta , pure mi fcrive quelle parole in una tua eruditif-fima lettera . In quanto aliti Mufica de' moderni Drammi , non credo , cbe ad alcuno pofifa venire in mente ì eh' ella abbia fimiglianga colla Mufica antica , la quale era tutta grave , e fcientifica . E come pure ci foffe qualcuno , che lo credeffe , ei potrà facilmente fgartnarfi in leggendo le Opere mentovate del Galilei , e del Doni . Secondariamente quando anche ciò non foffe certo , egli non fi può negare , che la Mufica Teatrale de’no-fìri tempi non fi fia condotta ad una fmoderata effemminatezza , onde ella più tollo è atta a corrompere gli animi degli uditori , che a purgarli , e migliorarli , come dall' antica Mufica fi faceva . E quello è il primo difetto de’ moderni Drammi ; nè farebbe neceffario lo (fenderli molto in portarne le pruove , e in riprovarlo , fe 1’ affare non foffe di gran premura . Ognuno fa e fente , che movimenti fi cagionino dentro di lui in udire valenti- Mufici nel Teatro . Il Canto loro fempre in-fpira una certa mollezza , e dolcezza , che fegretamente ferve a fempre più far vile , e dedito a’ baffi amori il popolo , bevendo elio la languidezza affettata delle voci , e gullando gli affetti più vili , conditi dalla Melodia non fana . Che direbbe mai il divino Platone , 4e-oggidì poteffe udire la Mufica de’ noflri Teatri ; egli , che ne’ Libri della Repubblica tanto biafimò quella , che a’ Cuoi tempi fpirava alquanto di mollezza , confiderandola come infinitamente perniziofa a i buoni coftumi de’ Cittadini ? E pure tutta la Mufica degli antichi , benché molle , non poteva _D .2 mai