II0 Della Perfetta liflìmo Petrarca , nelle cui Opere tuttavia ( e fpecialmente ne’ Trioni (a) ) fo- re altro , che quello , eh' aveva in fio proponimento . Perciò fi fervi egli di tutti i Dialetti non fol d’ Italia , ma d’ Europa -, i quali impiegò particolarmente in fine del verfo , come a chi legge fi fa manifeftiflìmo . Del redo il nollro Pioggia , ficcome è derivato dal Latino Pluvi» , onde lo Spagnuolo fece Lluvia , il Eranzefe Pluye : così pare , che venga, o per dir meglio , fi origini , e derivili p:ù immediatamente da Ploia , ficcome da P[ubico per metatefi , o trafpofizion di lettere , fatto dal Latino Publkum , fi fece 1’ antico Tofcano piu-vicot e fimili. Che non fi venne fubito a formar la voce, che regna , lenza uno, o più paf- gi di corrompimento. Il Sig. Fontanmi a carte 272. Gramaticali ec. Di .Adunque come fi vuol comporre Lingua Tofcana e Fiorentina è fiata fatta Grammatica, non delle altre; e gli Scrittori, non Tofcani di nafeita , fono flati Tofcani di Audio . Ha avuto l'accr.ef cimento . E ì’accrefci-mento , e la perfezione . Perciocché per opera di purità , e proprietà , e regolatezza di Lìngua , non fi efee del 1300. I due Secoli ultimi fono fiati fecondifiìmi in Ifcrittori gravif-fimì e onoratiffimi . Ma il pregio della Lingua buona e fina è di quel vecchio Secolo . Il Guicciardini è incomparabilmente maggiore Storico di Giovanni Villani : ma non è già più Tofcano ; ficcome Tacito migliore Iftorico per fentimenti , e per virtù dì Storia , di Sifen-na , di Celio , di Fabio Pittore ; ma da quelli antichi fi traggono da’Gramatici le autorità , perciocché di Lingua più pura. E perchè quivi è il Dialetto, e la pronunzia giudicata migliore . E* il Dialetto e la pronunzia migliore . Che l’effer migliore il Dialetto , ha fondamento in natura ; nè perchè egli fia tale giudicato , egli è migliore ; ma perchè egli è migliore , è giudicato univerfalmente tale. A carte 273. In Firenze , più che altrove , fono flati fempre degl' Ingegni , che l'anni mantenuta ec. In Firenze è la cava , e la miniera naturale di quella Lingua , dagl’ingegni Fiorentini illuiìrata , e da loro ; e dalla fua naturai bontà, coll’armi della fua propria bellezza , difefa . Vulgate fu detta a differenza delia Latina , la quale era ftimata la fola Lingua de’dotti ; e la Lingua diritta, emendata del paefe d’Italia , e quella nata dalla corruttela del vulgo , e che era nelle bocche degl’i 11 iiterati e degl’idioti , fi chiamò Vulgate . Vul-,-gar Lazio chiamò la Lingua Vulgate nella Tefeide , o altrove , il Boccaccio , cioè Latino Volgare . A carte 273. E quantunque alcuni de fopradetti Autori non Tofcani foggiornajfe.ro qualche tempo in Firenze , come porta il Lenzoni, il Salyiaii ec. Che tutti finalmente ricorrono alle mt-defime armi . Quando vi ha una ragion buona , e d’ incontrallabile verità , ogni volta che fa bifogno , è da cacciarli finora , e da fperimentarfi . E alla fieffa obbiezione Iva data la fieffa rifpofta , quando ella è vera e fondata . Ad ogni modo non è da dirfi , che vi ftejfero per converfare con la plebe ignorante , ma per tifare con gli uomini Letterati ec. Non tanto come Letterali, ma come Letterati di quella Lingua, la quale è parlata dalla plebe , e dal Popolo in buona naturai guifa., e poi con ifeelta e regola da i Letterati , i {piali non fanno effa Lingua a parte , ma maneggiano e ufano quella del Popolo. Non le diedero giti a correggere ( le Opere loro ) al vulgo imperito ■ ma sì bene agli uomini ciotti . Non folo come dotti affolùtamente , ma come dotti di quella Lingua , la quale pare che per lo più. abbia maggior vantaggio a intenderla , chi v’è nato . E dell Ariofio v è tradizione in Firenze , che egli fteffe in Mercato vecchio a udire le maniere di dire delia nofira piebe , dalle quali egli , che maraviglialo giudieio avea , feeglieffe il migliore . Q A carte 274. Il Muzio nella Poetica : Ricorrerò a i Maeflri della Lingua , Al buon Ttifon Gabbrieìio , al fagro Peni ho , A due Gentiluomini Veneziani Maefiri però non di Lingua Veneziana, nè Italiana, ma Moicana , anzi Fiorentina , come vuole il Bembo. A 5a^V7-5; Nè,g'à Per:.‘iueJì°fi ricono fiere il pregio , e la bellezza della Gerufalem- dell ffineiac j . tt * , . . .a . ». ' r eruditi , nè da Varo , „e aa iucca . verto , che Lnrol; Vi, Gentiluomo dottfifimo Fiorentino _,n_ lettere Greche e Latine lodato da Pier Vettori , . ne Turca , gmtficiofiifim, Cfitici , ebbero fpirito e iberno da fare una Gerufal perirono b nè da Tucca . Certo , che Girolamo _....._ ... . ____ , nè fpirito e ingegno da fare una GerufaÌem-ì!e »ter® avvertenze e di Lingua e d’al-