C S 7 S l V i '? R O. 4J, rio ¡fianco , ove parla del Cafielvetro, a man larga fpaccia delle favole , che non meritano d’ elière nè rapportate qui nè confutate .. Ma è tempo oramai , ch’io narri la morte di quello infigne mio Concittadino. Era egli tornato da Vienna in Chiavenna , e quivi afpettava il primo buon tempo della primavera per andarfene a Ba-iìlea , dove era invitato da alcuni Italiani amici fuoi » e forfè penfa-va rii fermare i fuoi pafft ; quand’ecco affalirlo con più vigore che mai i dolori dell’orina, e poftia una doglia nel fianco deliro- , mali che fi tirarono dietro una gagliarda febbre , e fecero difperar tofio i Medici della fua falute, e nello fpazio in fatti di quattro giorni il traiTer© di-vita. Aveva egli fin l’Anno il dì 18. di Novembre fatto in Modena il fuo tefìamento, da me veduto in autentica forma in cui ifiituì fuoi eredi Giovan-Maria, e Niccolò Cuoi fratelli , con lafciare al primo per titolo di legato tutti i fuoi Libri , con obbligo nondimeno, che poteffero liberamente valerfene Mefièr Filippo Valentino , Mefièr Giovanni Figliuolo ehe fu di Girolamo Falloppia, Mefière Alef-fandro Melano, e Mefièr Franeefco Camorana, a ninno de' quali , quando li domanderanno, non fi negheranno. L’Anno Tegnente poi 1554. più {labilmente fece a ì fuddettì fuoi due Fratelli una donazione inter vi-vos di otto mila Scudi d’ora: tutti preludi d’ afpettata perfecuzione* che in fatti arrivò . In Chiavenna poi il dì 21. di Febbraio Mercoledì l’Anno 15,71. veggendofi dalla vemenza del male ridotto all’eftre-mo, fece un Codicillo , in coi confermò il tefìamento fuddetto , e dopo alcuni lafciti ali’ ofpite fuo , raccomandò al fuddetto Giovan-Maria le fue Scritture, fra le quali fpezialmente fi trovò la Rifpo(la> eh’ egli andava facendo all’ Frodano del Varchi , Aggravatoli poi il male da lì a poche ore nel tnedefimo giorno iafeiò egli di vivere nella fud-detta Terra di Chiavenna , e non già in Bafilea , nè in Modena, come altri ha fcritto . Fu la fua morte onorata dall* univerfale pianto del Popolo Chìavennafeo, dal quale era amato e tenuto in grande fuma e riputazione ; e portato alla fepoltura , fu con pubblica Orazione funebre Iodato, e al fepolcro fuo polla la feguente Ifcrizione in tavola di marmo , riferita anche da Girolamo Ghilini nel Teatro degli Uomini Letterati par. I. pag. 147. D. • Q. "M. ■ MEMORILE LUDOVICI CASTELV1TREI MUTJNENSIS, VIRI SCIENTI^, JUDICII, MORUM AC VIT.L IN^OMPARABILIS, QUI DUM PATRIAM OB IMPROBORUM HOMINUM S2EVITIAM FUGIT, POST DECENNALEM PEREGRINATIONEM, TAMDEM IN LIBERO SOLO LIBER MORIENS LIBERE QUIESCIT ANNO ¿ETATIS SU7E LXVI. SALUTIS VERO NOSTRA MDLXXI. DIE XXL FEBR» E. M. M. P. ~ g.