AL CLERO? 263 perche il Capete voi, il fo io ,il fanno tutti j pecche voi fiete ciechi, fingendo di non vedere quello, che fiete obbligati a vedere ; perche voi fiete muti ^temendo di riprendere quello , che liete tenuti a riprendere. Caci funt, & duces CAcorum. Oh mori- ly. do, oh mondo, tutto pieno di ciechi ’ Cicchi fono va*, i Laici, perche peccano , c cadono nelle tenebre, o della malizia, o dell’ ignoranza, c non è chi ne li ritragga ; Ciechi fono i Oberici, perche non veg-giono i Laici nelle lor tenebre, o perche ancor’ elfi ftanno involti tra tenebre , o perche paventano dirizzare Boro (guardi tra le altrui tenebre. E cho potrà afpettarfenc in poi ? Non altro, che cadute, che precipizi. Cacus autem fi caco ducatum prAftet, ambo in foveam cadunt. Saghe Crifto nel Cielo , per prender poflelfo dellafua gloria, egli Angeli, che fon di quella i primarj Afteffori, gli fi fanno ofie-quiofàmenteall’incontro,per decorarne la papa col lor corteggio , e per illuftrarne il corteggio collar loro comparfa. M.a che? 1 primi fguardi,che danno , li buttano nelle mani di Crifto ; e veggendole impiagate, fiprendon la libertà di dimandargli : Quidfunt plagA ift'* in medio manuum tuarum ? E pur £acjj v< fappiamo, che Crifto portò cicatrici, e nelle ma- * ni, e nelle piante , e nel fianco ? Perche dunque-» dagli Angeli fi dimanda folamentedi quelle, che fon nelle mani ? In medio manuum tuarum} E Crifto di quella gloria, di cui giva a prender pofiefiò, era il Signore , era il Rè ; e pur tanta oflervazione, tanta fottighezza negli Angeli ,nel voler Papere le piaghe delie fue mani ? Quis eft ifle Rex glori# ? E Pfci.xj. v? ve ne fon tra’ Laici mani infanguinate, mani im- Io* piagate, mani marciofe ? Oh quante , oh quante ! E i