ragionamento xvi: argomento; L La Lingua di chi miniftra agli altari “ccia, fe fiàda parlare con linguaggio di Babilonia. II.Parli,fefiàdaparlarecon linguaggio di la* leftina. Ifymnum cantate nobis de canticis Sion ; Qmz modo cantabimus canticum Domini in terra aliena ? Pfal. 13 6. Ingue contegrate co’ carboni roventi di Efaia > non fi lotto* pofero al rigor delle fiamme > perche non pariafièro mai ; nè fi veftirono dell’ attività degli ardori, perche ft ri deffero Tempre . Il fuoco le purificò, non le incenerì ; non estendo ridut- te in ceneri, pofTon* ardere, e farfi Tenti re ; efiendo fpogliate della feoria , di cui le vedi la natura , non pofiòn cuoprirfi, c ftar nafcoTe. Non tempre dunque parlare , non tempre tacere. Sappiamo, chea’Cani mutoli,che danno alla cuftodiadelle mandre vangeliche , perche non abbajano, fon dirizzati rimproveri , e non elogj, e vengon pure intimate minacce, e non promeflè . Sappiala’ inoltre , che ie Cornacchie garrule , che aflòrdano r Cuftodi di Sion , e predicon diluvj agli abitadori di £dem ; non fi commendano, ma fi biafimano • ed