i i Vomente aprimi giorno V. di tutto maligno,& tutto infetto a Chrifto,& a gli amici fuoi,non cef & fahora,nè puntoci procacciare la rouina di tutti noi, hora alla feo pcrta conTaduerfe fortune, battendo le mura de gli animi noftri, bora con grandi, ma vaniffìme promette follecitandoci a tradire il cn> padronedi quella fortezza del cuore, Iddio.Di fotto,quel ferpente infernale,primo traditor della noftra pace,che hora giacenell’her-be affollo, hora (latti in quelle cauerne per infidiar a calcagni della: donna nottra,giàefpugnatavna voltala parte carnaledetthuomo, intendendoper quella donna)comeaftutittìmOjnoncefla mai di al Iettarci con mille voluptà,per farci cadere nel precipitio.Ecome an co sì gran copia di nemici, tanto potenti, fotte poca contra di noi, di dentro,nelle più fecrete parti dettammo,habbiamo quell’inimi- B’ co grade.troppo piùche famigliare, più che domeftico,il quale qua to più è intrinseco di tutti gli altri,tanto più è fenzafin pericolofo; il vecchio,c terreno Adamo, il fomite de’peccati, l’huomo carnale Rom.6. djCe S. Paolo,la legge delle membra, il tiranno dell’humana fpetie, che non fi può,nè vccidere,nè far prigione1, fin cheviuiamo,ma bisogna hauer cento occhi d’Argo per ofleruar fempre,per efplbrare,. accioche non apra il cadetto di Dio a demoni). Oime adunque miferi noi,imprudenti noi, che fiamo tiretti da sìdiffìcile,da sì formi; dabil guerra,habbiamo da difenderci in fante parti,dà tanto numero di faldati,sì forti,sì ben armati,tanto dotti nell’arte del combat-tere,tanto vigilanti,tanto perfidi,tanto crudeli,tanto animo!! perle vittorie hauute, e cong urati infieme tutti contra di noi,e pure dia; moa dormire,e pur non prendiamo l’arme,epurnon vegghiamo,.-e pur nò habbiamo timore nè fofpéttoiMa come ogni'sola fotte pia cata,oue i buon guerrieri, che affettano i nemici fi danno all’aria' nuda,vediti di armedure, edelitie ttimano* il-pane, el’acqua,noi ci diamo nelle morbidezze delle piume,vediti di feta,& d’oro empiè do iLventre d’ogni più delicata viuanda; in vece d’arme, Riabbiamole citare in mano,e gli ittromenti malici,non ragioniamo fenó de’ piaceri,di cofe voluptuofè,non Dentiamo fe non adelitie.iridiamo1 ThctE s. è Sicurezza inquetto mondo,in quefta vita, Chridiani. Cum dixerint-pax,pax/une repentinus fuperueniet interitus,dice fan Paolo. Ea pace nollra1 è hauer guerra co i viti) , coi diauoli, con la carne, con il mondo. Gli empi) che non hanno guerra, non hanno pace,fenza battaglia, non fi può hauer vittoria,fenza vittoria,qual fu mai vera pace? E' dii quevnaguerracrudeletutta lanoftravita.E1 sìprodigiofo moftro, Dotti,quetthuomo,sì tirano animare,compofto di vnadiuina,edi vna brutal natura,che non è poflìbile ffar mai in pace. Furono ben1 con felice concordia congiunte dal fommo padre,quelle due fotta-ae,ma vn pomo vi pofe tanta difeordia, che non fi potranno mai più.