3* Secondo giorno dtQuarepmd, tieri perche tu mi accogli reco. O quanto e humiliato, come A piange,come fofpira, come fi duole, come prega con vehementia; mercè del flagello, che l’hauea purgato, fi farebbe infuperbito fen-za dubbio, fe non fuflc flato pcrcoflò: La vifitatione lo tenne baffo, lo fece rauedere, lo humilio. Odi horà il frutto di quefla humiltà, di quefìe lagrime, di quelli prieghi. budini orationem tuam , & lachri-màstuas. Ecce ego adqciam fiiper dies tuos annos quindecim , & de manu Regis jdflyriorum eruam te, & duitatem iilarn. O forza infinita della oratione, O lagrime onnipotenti -, Imparate ^Chriftiani, ad orare, a pianger dal Re Ezechia nelle tribulationi voftrc. C'hccofanon hà fatto roratione? Che cofa non han fatto le lagrime? Laorationdi Mosè fece aprir l lnfcrno ,& inghiottir Dathan,& Abiron ; diuideril » mar rollò; paflar gli Ifraeliti, affogar Faraone, fuggirgli Amalechi ti. La oratione di Elia dhufc il Cielo tre anni continui; tenne le pioggic nelle nuuole,fecefeender il fuoco, fufeitòil figliuolo della Sareptana. Giofue orando,fermò laLuna, & ilSolé-,Dauid orando impedi le ruggiade a monti di.Gelboe.. Aaron orando,placò l’ira di Dio,- Samucfe orando, concitò l’aria in vn momento. Helifeo oran do, di poca materia fatiò tanto popolo; Gli Apofloli orando, cacciarono i demoni) i Gregorio orando, cauò dall'inferno Traiano. Ecco hoggi Ezechia, con l’oratione fi allunga quindici anni la vita. Ofanta-oratione,- tuo è il regno, tua è la potenzia, tu fola vinci l’in uincibi-le,efai fare (fe dir mi lice) a tuo modo iddio.. I fatti del mon do, che attendono alla immutabilità fola della volontà di Dio, diranno lenza fallo, che fono vane le orationi noftre. Perche fi prega vn Prencipc adirato, fc non perche fi plachi, e muti propofito con i.Reg.15. tra di te ? Porrò triumphator in Jfisci non parcet , & poenitudine non fiefìitur. Etfaranno anco di quegli, che pcnfandoalla infinita fapientia diurna, diranno medefimamente, che indarno fi priega. Perche prie ghi vn amico tuo, quando fei in bifogno, fenon perche egli fap-Matth.6. pia il tuo bifogno, e ti foccorra ? Scit autem pater verter cceleffis ■> quia bis omnibus indigetis. E sò, che il volgo forfè, và anch’egli ti tubando per queft’altra ragione, che il pregar, e ripregare, èvucomperar molto caro, quel, che fi chiede. Nil charius emitur, quàm quod precibus comparatur. O femplici, ò empij, per dir meglio, come vi bafla l’animo (all’vno& all’altro parlo) comehaueteardimento di dire, che il pregar fia vano,quando leggete quelle antichiffime leggi dementili , yfrf diuos adeunto , cadè pietatem adhibeto i Quando ìesscte sii Hin,- xnondd