Sopra TEuangelio ì ^4udiEis quìa \ &c. A Chrirto a’Difcepoli Cuoi. Vedete, che altezza è quella della diuina. Filofofia, però non la dichiara alle turbe di Giesù, non all’incredulo , &c ceruicofo popolo de’Giudei- i quali ne gli odij,e rancori interini lungamente viuuti , coll era imponìbile alzare a quella per* fettione della Charità(fe a Gieremia crediamo)come miliare la pel Hicr.ij, led’un’Etiopo di nera in bianca:e priuar il Pardo de’fuoi varij colo ri. Malanarra,& infegnaa fuoiDifccpoli,huomini nuouùdal nuo uo Adamo celefte regenerati, a quali non era altrimenti facile vogherai perfetto amor di Dio, e ddpròfiìmo, di ciòch’una tenera pianta s’inalzi ò s'inchini. ‘Dixit ergo lefus Difcipulis fuis. Tutti i Chri-ftiani (Dotti) fono nel numero de’ fuoi Difccpoli, non gli Apollo B li foli, i Prelati.; non 1 Settantadue foli, i Religi oli. Ogni huomo, ogni donna infomma, chencll’onde fante del Battelìmo purificato lì vede l’arme di Chrirto. Non vi feufate voi, che vi dimandate Secolari. A tutti quello è precetto commune,non è di perfettione; -èdi necertìtà,-non èconfiglio,è comandamento; non è admonitio ne,èimperio la dilettione de gli nemici. Ogni Chriltiano, ogni i.cor.?. Chriftiana è tenuta perdonare le riceuute ingiurie. Dixit ergolefits Match, y. ‘Difcipulis fuis.Q fetu poterti vedere l’idea, el’eflemplare delChriftia no,che hauea in mente ilMaeftro, gli Angeli non fono più perfetti del vero Chriltiano,ci haurebbe voluto far tutti limili a fe,penfa tu hora quali. Volo omnes homines efleficutme ipjum , diceaquel deiforme i.Cor.7. C S.Paolo. Odi quello ch’egli dice hoggi. vt fctis perfetti, fctcut & pater veftercceleflis perfetta e/ìHa. più del Dio, che dell huomo il vero Chri ftiano,il quale fefi trouafleal mòdo come in Idea,farebbe flupire il cielo, la terra, il mare, l’inferno. Volete voi,cbe io'vi lo depinga? Vdite,èprofondirtìmodi humiltà, ardentirtìmo d’amore, di patientia inu incibile, di fede prontirtìmo, di pietà fornaio,di finccri cà inuiolato, di contemplatici! eftatico, di giudi ti a incorrotto,d’o-ration vehemente,di liberalità magnifico, di cfleraplarità mirabile, di fantiràraro,didiuotion pio,di religio puro, dell altrui fallite fol lecito; infrangibile nelle fatiche, lìcuro nei pericoli, cortame nelle tribulationi.timido nelle profperità,lieto nei tormenti,delle laudi U nemico,bramofo della morte,benigno a tutti,blando aniuno sulle ro a f|ft-eflo, nelle ingiurie di Dio crudele, in quelle del prortìmo feuero,nelle proprie manfuero,facile,& nnte.O che miracolo d’vti’ huomo tale, le fc ne trouafle pur vno : E tale intendeua di far tutti noi Chrirto Giesù,e tali erano (vergogna eterna della nortra età)tut-ti quei fanti Padri-delia primitiuaChicfa, de quali forfè,fi trouareb bono hoggidì pochi, nel choro de’ Prelati maggiori, e nei chiortri de’Religiofi pochirtìmi. Dixit ergo lefus Difcipulirfuis.Wù'o^m chefiate . tali,fevoleteefler de’fuoi Difccpoli.Chi non è tale,Roma,non è di •fcepolo di Chrirto,fé non di nome,-eperò vdiràqlla parola tremen da,con tanti reprobi nel giorno finale.zVww^w noni uos;.pifcediteame Matth.7.