Di Sofocle Filofofo. ■■ Sofocle filofofo pofe la felicità nell’hauer figliuoli,che fuccedano al padre,t dicedo che il ddno,il qual riceue colitiche no bà filioli,è maggiore,che ogrìal ito affannoipche la maggior felicità dell’homo,è hauere honori, et ricchegge in qfla uita;et bauedoìagoduta,hauer figliuoli,che fuccedano nella heredità,-Di Talentone Filofofo. Talentone filofofo pofa la felicità dell'huomo nell’eloquentia ,.dicendo, giurando,che I’huomo,il quale non sà parlare di ogni cofa,non è più parente 'dell’huomo,che delle beftie;pcrche al giuditio de molti, non fi troua uguale fe licita, in quefla uita,come è lo hauer la lingua dolce,& la uita honefla. Di Temiftocle filofofo. Teniiflócle filofofo pofe la felicità neldefaetidere. da generofi progenitori dicendo,che l’huomo di legnaggio ofauro, non pare, chefia obligato ad effere famofo;pcrche neramente la.uirtu, & pradegpfa.de noflri paffati altro non fo no,che uno /limolo,il quale defla i prefcnti a far e grandi imprefe. Di àdriftidc Fàlofofo.. ' . .driflide filofo/o pofe la felicità nelpoffgd.ere i beni temporali, dicendo chè: beni^tcm l’huomofil qùule non hà che mangiare,ne con che faflentare lafua. uita, me-porali, c S^° farebbe, fe and affé alla fepoltura zperchexolui falò fi può chiamare be-gian fòli ne auenturato in quefla mondo, il quale non.è. aflrctto di entrare per la porta. cnà. del fuo aitino. Di Heraclito filofofo. Heraclito pofe lafelicità-nelpofiedere r.opiofitefari, dicendo.,che l’huomth diflìpatoredifuoi beni,quatunquefuffe ricchijfimo,farà fempre a tuttiampot tuno; perche fi moflra huomo prudente colui, thè fi confer ua qualche nafco/fa tefaroper le future neceffità.. Dei fapere,o Tolione mio,come già fette mefi patifao di quartana,&giurati peri Dei immortali, che al prefante fariuendo, mi trema la mano; il cbe{ mi dafagno,che mi uogli tornare il freddo i&’perciòflar.òfine al far quanto, mi comandi, ma non al mio defìo : perche tra i ueri amici,quantunque ce/fino. le opere,con le quai fi farnano,non perciò fi debbano, raffrenare i cuori, con i ' quali fi amano. S e mi dimandi, Tolione, qualfia il mio parere, cerca quanto è Fcìice’in f°Pra^ctt0^ a cìuefie opinione più mi accosti,ti rifl>ondo;Io non iffto mon confeffq,cbe alcuno poffa effer felice in yteflo mondo ;et s’alcuno è felice,i Dei do. l’hanno foco,perche uedendoda una parte il camino pìano^afciiitto,sfanga fango,& dall’altra effer lordo, et faffofa,chiamarono più tofto quefla uita ro-uma dè cattiui,cheficuregga de buoni, Foglio fidamente dire urla parola,& confiderà quanto uoglio inferire per quella, 'faoi tra le difgratie,che ci appa. reccbia la fortuna, (tanto arditi di chiamar/} felici in queflo mondo : ma quel falò fi può chiamar felice, il quale da profonda aduerfità fé leuato con la fua. prudentia,