XXXVI prefazione casuale o di forza maggiore: si nasce maschi o femmine, ricchi o poveri, in un certo anno ; infatti, l'appartenenza iniziale ad un gruppo sessuale, o sociale o d'età è assolutamente fatale, come sono fatali i caratteri somatici, e in gran parte anche quelli iniziali morali, come, per es., quelli linguistici. Coll'aecen-nare a questi ultimi nessi già entriamo nella seconda categoria dei motivi che spiegano l'appartenenza dei singoli ad un gruppo, quelli cioè che qualificheremmo tradizionali. Pochi aderiscono ad una data confessione per soddisfare, deliberatamente, ai proprii sentimenti religiosi. Tale è solo l'affare dei convertiti che cambiano la religione dei padri, o tntt'al più è affare di alcune poche sètte che, come gli anabattisti, credono di poter sottrarre il battesimo al libero arbitrio dei genitori, conferendolo alla spontanea volontà degli adolescenti stessi, già sufficientemente provvisti di giudizio. Nel rimanente, l'appartenenza ad una data religione è, per il cristiano, cosa innata, quasi congenita, il battesimo non costituendo già un atto di fede dei neonati, ma un atto di fede dei genitori. La stessa scelta del partito politico è oggi cosa più ambientale che volitiva. Ha torto quindi anche il Joly quando crede di intaccare la tesi del Gttmplowicz essere i gruppi di frequente diretti da necessità contrastanti colle idee dei componenti, dicendo che, se così fosse, nessuno vi parteciperebbe. Senonchè, havvi ancora una terza categoria di appartenenza volitiva, o di scelta, in cui la solidarietà appare come risultato di mera spontaneità, se non addirittura come risultato di uno sforzo mentale; come sarebbe, a mo' d'esempio, il caso della libera scelta matrimoniale (1), o della libera scelta professionale (2) (sulla cui libertà veramente parecchio ancora ci sarebbe da dire). Il contatto personale e la prossimità, non sono creatori di solidarietà che allorquando altri elementi fortemente li sorreggano. La penuria dello spazio, la convivenza coercitiva nelle prigioni (la Stachéldrahikranlcheit dei prigionieri (1) Avverte bene Melchiorre Gioia (Del merito e delle ricompense. Trattato storino e filosofico, vol. II, pag. 190, Filadelfia 1819) ohe gli Assiri, per legge antichissima attribuita a Semiramide, facevano riunioni sulle pubbliche piazze ove tutte le donne nubili venivano esposte come spose al miglior offerente, costumi ributtanti sì, ma dove le donne belle, anche se sprovviste di mezzi, venivano unite ai grandi e ai riechi (mentre ai poveri, è vero, non rimanevano ohe le brutte). Nei tempi nostri, la libertà della scelta non vale, coll'istituzione della dote, che con qualche limitazione. Le donne belle, ma povere, corrono gran rischio di rimanere zittelle (massime se appartengono alle classi colte), mentre le donne brutte e ricche trovano a casarsi; l'una e l'altra cosa sono contrarie alle leggi dell'eugenica. (Cfr. Charles Fourier, Théorie des Quatre Mouvements et des destinées générales, 2a ediz. pag. 198, La Phalange, Paris 1851; cfr. anche, sull'omogamia e l'attrazione matrimoniale dei gruppi omogenei, Rodolfo Benini, Le combinazioni simpatiche in demografia, in Riv. Dal. di Sociol., fase. 2", pag. 152-172, 1898, poscia da lui maggiormente sviluppati nei suoi Principi di demografia, Firenze 1901 ; cfr. inoltre Franco Savorgnan, Gli indici dì attrazione nella scélta matrimoniale, Balestra, Trieste 1910. (2) Cfr. Federico Chessa, La trasmissione ereditaria delle professioni, Bocca, Torino, 1912.