IL MOk/T/b/ARO d ' Italia [¡i Tesoreria per i Consorzi di ('ninnili nei Bill _pf stato rivolto all’UNCEM il quesito se i Consorzi £ di Comuni facenti parte di un bacino imbrifero montano siano tenuti ad avere un servizio di Tesoreria, ai sensi della legge comunale e provinciale e delle leggi sulla riscossione delle imposte, e se possono invece servirsi, per la bisogna, di un Istituto di credito qualsiasi, aprendo un normale conto corrente. Per rispondere al quesito sopra formulato fa d’uopo tenere presenti le seguenti disposizioni di legge: 1) L’art. 165 del T.U. della legge comunale e provinciale 33-1934, n. 383, il quale suona così: « Si applicano ai Consor-« sorzi, per quanto riguar-« da le loro funzioni, le de-« liberazioni, la finanza e la « contabilità, la vigilanza e « la tutela governativa, le « norme stabilite per la Pro-« vincia, se si tratta di Con-« sorzi dei quali la Provin-« eia fa parte o, altrimenti, « quelle stabilite per il Codi mane consorziato, che con-« ta il maggior numero di « abitanti, o per il Comune « capoluogo di Provincia, se « questo fa parte del Con « sorzio ». 2) L’Art. 53 del Regolamento alla legge comunale e provinciale, approvato con R.D. 12-2-1911, n. 297, il quale dice: « Per i Comuni riuniti in « Consorzio, in quanto non « provvedano speciali dispo-« sizioni, ciascun Consiglio « nomina i propri rappresen-« tanti per deliberare colle-« gialmente coi rappresen-« tanti degli altri Comuni. « Sono applicabili alle de-« liberazioni delle rappre-« sentanze consorziali le di-« sposizioni relative alle de-« liberazioni comunali ». 3) L’art. 96 del T.U. so-« praindicato, il quale dice: « Ogni Comune ha un sordi vizio di Tesoreria ». 4) La legge 10-6-1940, n. 933, la quale, tra l’altro, stabilisce che i servizi di Tesoreria debbono essere affidati, in linea normale, ad Istituti di Credito (Istituti di credito di diritto pubblico, Cassa di Risparmio e Monte di Credito su Pegno di prima categoria) e che, in casi speciali, possono, previa autorizzazione della G.P.A. e benestare del Ministero del Tesoro, essere affidati ai privati esattori che gestiscono le Esattorie dei Comuni. Dalle disposizioni sopra trascritte emerge chiaro come i Consorzi in parola siano tenuti indiscutibilmente ad avere un Servizio di Tesoreria, che deve essere affidato, in via normale, ad un Istituto di Credito. A questo punto è bene precisare che l’incarico in parola dovrebbe essere concesso dietro asta pubblica o licitazione privata, tra gli Istituti di Credito, che hanno una propria rappresentanza nel Capoluogo del Consorzio; generalmente, però, si può procedere al conferimento dell’incarico stesso, mediante trattativa privata, dietro preventiva autorizzazione del Prefetto. Per la bisogna è necessario predisporre un capitolato di oneri, in cui vengono previste tutte le condizioni e gli obblighi, cui le parti si sottopongono, e tra queste principalissima dovrebbe essere quella di imporre che le somme in Cassa divengano automaticamente produttive di un interesse convenuto, quando, al primo di ogni mese, eccedano la cifra prestabilita per le necessità finanziarie normali dei servizi per il mese successivo. Con tale condizione si viene a superare la necessità, di cui specialmente si preoccupano i Consorzi, di rendere cioè fruttiferi i capitali, che a volte sono ingenti, dipendenti dall’ac-cumularsi dei canoni e so-vracanoni, che normalmente vengono versati, a scadenze fisse, ai Comuni stessi in base alle vigenti leggi in vigore, e delle rendite patrimoniali che vengono riscosse dallo stesso Tesoriere a date fisse e ricorrenti, in base alla legge 14-3-1940, n. 639. E’ sorto il dubbio se gli Istituti di credito incaricati dei Servizi di Tesoreria, come sopra, sono tenuti a prestare cauzione. Il Ministero delle Finanze, d’intesa con quello dell’In-terno, con circolare della Direzione Generale delle Imposte Dirette del 29 maggio 1954, n. 408360-252, ha dichiarato che: Riunione a Terni per i sovracanoni Con l’intervento del Sottosegretario all’Industria e Commercio, On Filippo Micheli, presso la Camera di Commercio di Terni si sono riuniti il giorno 13 c-m. i rappresentanti degli Enti interessati alla ri-partizione dei canoni elettrici di cui alla legge 4-12-1956 n. 1377 relativi agli impianti della Valnerina. Erano anche presenti il Sen. Salari, il Dr. Pezza Segretario Generale dell’U.N-C.E.M. e il Geom. Parola della stessa Unione, i rappresentanti dell'Ufficio del Genio Civile'di Perugia, delle Amministrazioni Provinciali di Terni e Perugia, i Sindaci di Visso, Cerreto di Spoleto, Vallo di Nera, Sant'Anatolia di Narco, Scheggino, Fcrentillo, Terni, Labro, Greccio e Rivodutri. Dopo ampia discussione l’Assemblea ha stabilito di nominare una Commissione ristretta per la difesa degli interessi dei Comuni rivieraschi degli impianti della \ alnerina, incaricando la Commissione stessa di portare a buon fine tutte le incombenze relative, necessarie per ottenere la sollecita liquidazione da parte del Ministero delle Finanze del sovracanone dovuto dalla Società Terni. A far parte della Commissione sono stati chiamati il Sen. Salari, un rappresentante delVU.N-C.E.M., i Sindaci di Visso, Terni, Sant Anatolia di Narco e Greccio, i rappresentanti delle Amministrazioni Provinciali di Terni, Perugia, Rieti e Macerata. « non è possibile esonera-« re, giusta le disposizioni « in vigore, gli Istituti di « Credito dall’obbligo della « prestazione della cauzione « dovuta per i Servizi di Te-« soreria appaltati : è possi-« bile soltanto che la cauzio-« ne stessa venga fissata in « misura ridotta ». Del resto, non si vede la ragione per la quale i Consorzi tendano a svincolarsi dalFobbligo di avere un servizio di Tesoreria, dato che i benefici, che ad essi ne derivano, sono rilevanti in relazione specialmente al fatto che i Tesorieri, così nominati, sono « ope legis » pubblici ufficiali, per il che assumono le relative responsabilità, le quali comportano loro anche il dovere di rendere il conto alla fine di ogni esercizio e di esercitare un diritto di sindacato formale sugli atti che vengono richiesti di compiere. Tale contrapposizione d’interessi giova non solo al migliore andamento della gestione del denaro, ma anche ai fini del controllo sull’opera degli amministratori dell’azienda. Infatti l’art. 308 del T.U. della legge comunale e provinciale dice : « Il Tesoriere del Comune e quello della Provincia devono rendere il conto nel termine di tre mesi dalla chiusura dell’esercizio ». E l’art. 325 aggiunge: « Il Tesoriere del Comune o della Provincia estingue i mandati nei limiti del fondo stanziato in bilancio. Sotto la più stretta responsabilità personale non pagherà alcuna somma i cui mandati o prospetti di pagamento non siano conformi alle disposizioni di legge ». L’art. 218 del precisato Regolamento della legge comunale e provinciale del 12 febbraio 1911, n. 297, precisa ancor meglio che: « Il Tesoriere è personalmente responsabile delle somme ricevute in anticipazione sino a che non abbia ottenuto legale discarico, E’ soggetto agli obblighi imposti ai depositari dalle leggi civili, ed è personalmente responsabile della regolarità dei pagamenti ». In contrapposizione a tali obblighi sorge nel Tesoriere il diritto a richiedere un aggio sulle riscossioni che gli sono affidate, come si evince dall’art. 5 del Regolamento per l’esecuzione della legge sulla riscossione delle imposte dirette, approvato con R.D. 15 settembre 1923, n. 2C90. Tale aggio, però, nel caso in esame, non può essere che modestissimo, sia perchè, trattandosi di un Istituto bancario, ha il beneficio di utilizzare e far fruttare le somme che ha in deposito, a prescindere da quelle che dovranno fruttare automaticamente interessi al Consorzio, come sopra si è detto. Concludendo : a) non vi ha dubbio che i Consorzi in parola sono tenuti ad avere un proprio Tesoriere; b) che i Tesorieri nominati ai sensi di legge possono richiedere un aggio sulle riscossioni; c) che assumono gli obblighi e responsabilità circa la resa dei conti, la regolarità dei pagamenti, ecc.; d) che tali nomine risultano, in definitiva, di vantaggio ai Consorzi stessi, non solo perchè avranno essi una maggiore regolarità di amministrazione, ma anche perchè gli amministratori vengono così discaricati di tutte le responsabilità civili, amministrative, contabili e penali, cui andrebbero incontro come contabili di fatto per il maneggio del pubblico denaro, di cui essi sono gestori. M. Beviglia Zampetti IL MINISTRO PASTORE PER LE AREE DEPRESSE Il ministro Pastore, parlando a Vercelli ha affrontato alcuni aspetti fondamentali dell’attuale momento politico ed economico alla luce degli indirizzi programmatici del governo. « Il governo non resta certamente indifferente — ha detto il ministro Pastore — a certi fenomeni che caratterizzano da qualche tempo l’economia del paese. E’ tuttavia opinione diffusa che i cosidetti riflessi della recessione americana sono drammatizzati oltre il necessario. Fatti come il constatato stagnamento del credito, che non è tra le cause ultime di mancati rilanci sul piano produttivo, hanno la loro origine più che in fatti economici, in preoccupazioni d’altro ordine, derivanti anche dalla complessa situazione internazionale. Ma indipendentemente dalle cause — ha proseguito l’on. Pastore — poiché vi è necessità di affrontare problemi aperti, il governo, come più volte annunciato dal presidente del Consiglio, procede speditamente nella sua politica di incoraggiamento ed incentivazione di ogni energia capace di riportare il necessario dinamismo nelle nostre attività economiche ». Il ministro, dopo aver indicalo le direttrici di una politica di sviluppo, ha annunciato alcuni importanti provvedimenti in favore anche delle aree depresse del centro-nord. Egli ha detto : « Per il Mezzogiorno prosegue l’attuazione di un programma che impegna l’iniziativa pubblica e privata, mentre per le aree depresse del centro-nord sono in preparazione almeno due provvedimenti di rilevante interesse: il primo tende ad anticipare il programma settennale di opere pubbliche a suo tempo previsto dalla Legge 635. E’ all'esame la costituzione di un fondo presso la Cassa depositi e prestiti che consente di realizzare nei prossimi due esercizi finanziari l’imponen-te complesso delle opere pubbliche destinate alle zone depresse dell’Italia centrale e settentrionale nei settori della viabilità, degli acquedotti e fognature, delle bonifiche ed irrigazioni, delle trasformazioni montane e fondiarie. Si tratta di un complesso di lavori — ha rilevato l’on. Pastore — per oltre cento miliardi di lire. Nei giorni 11 e 12 corrente la Federazione Nazionale dei Dottori in Scienze Agrarie, che ha per suo presidente il Ministro on. Prof. Giuseppe Medici, ha tenuto l’Assemblea annuale delle Associazioni regionali e provinciali e il suo XXVIII Convegno Nazionale. I lavori dell’Assemblea si sono svolti sotto la presidenza del sen. prof. Carelli e si sono conclusi dopo un ampio dibattito con la piena approvazione della azione svolta per la sempre maggiore affermazione della Categoria nello sviluppo economico e sociale del Paese e per l’opera rivolta a tutelare il dottore agronomo nei specifici settori delle singole attività professionali. La Federazione ha rinnovato l’offerta della sua collaborazione con gli organi- li secondo provvedimento, di natura più generale, tende a promuovere nelle stesse zone del centro-nord una chiara politica di sviluppo a somiglianza di quanto fatto per il Mezzogiorno. Lo Stato interverrà con incentivi, contributi, assistenza creditizia e tecnica, sia in agricoltura sia nella industria e nei servizi. Saranno previsti contributi per il rafforzamento dell’artigianato e incentivazione per le piccole e medie industrie, mentre sarà rivolta la dovuta attenzione all’importante settore del turismo ». smi ed enti che operano in favore dell’agricoltura, ed ha sottolineato la necessità che lo Stato provveda a realizzare il rispetto delle specifiche competenze che derivano dal titolo professionale. Il XXVIII Convegno Nazionale ha trattato del Credito Agrario nello sviluppo dell’agricoltura. Il Convegno quanto mai attuale si é svolto sulla base della relazione del Prof. Claudio Marani già direttore dello Istituto di Credito agrario per il Piemonte ed è stato quanto mai ampio ed ha dato modo ai numerosi a-gronomi intervenuti di esaminare la situazione attuale del credito all’agricoltura con i suoi pregi e le sue manchevolezze, nonché i vantaggi e i pericoli che possono derivare dalla creazione di un unico istituto a carattere nazionale. CON L’INTERVENTO DEL MIN. MEDICI Convegno Nazionale dei dottori in Agraria Tecnica produttivistica A Siena, presso la Camera di Commercio è stato inaugurato il primo corso di aggiornamento, su scala nazionale, sulla tecnica produttivistica per insegnanti di materie tecnico- professionali. Tale iniziativa è stata preso dal Centro Provinciale di Produttività in collaborazione con il Consorzio Provinciale dell'istruzione tecnica e d'intesa con il Comitato Nazionale per la Produttività. Dopo il saluto del presidente della Camera di Commercio, comm. ing. Luigi Socini Guelfi, ai rappresentanti de! Ministero e ai professori giunti da ogni parte d'Italia, ha preso la parola il prof. Ferdinando Paolo Angeletti, docente di economia del lavoro e consulente della Presidenza del Comitato Nazionale per la Produttività, che ha illustrato gli scopi, le finalità e la necessità dell'iniziativa. La tecnica produttivistica della scuola non vuole negare il significato morale e ideale che è in essa per una logica dell'utilitarismo, ma cerca di formare una mentalità realistica nei giovani. E i giovani — ha proseguito il prof. Angeletti — non vogliono le pagine dei vecchi volumi ingialliti dal tempo, ma i fogli freschi d'inchiostro dei libri nuovi che dànno una materia viva. Per questa ragione i professori hanno bisogno di conoscere tutte quelle teorie moderne che provengono anche dalle altre nazioni, che sono il frutto di studi profondi e pazienti. La produttività è ottenere il massimo risultato utile dal minimo sforzo; per questo occorre una preparazione che deve essere instaurata nelle scuole a carattere tecnico. Istruzione professionale L'Istituto nazionale per l'istruzione professionale agricola ha in programma per il 1959 la realizzazione di circa 400 corsi di addestramento e di istruzione professionale ol-re a vari corsi speciali e particolari attività, tendenti a perfezionare l'organizzazione e l'insegnamento tecnico e pratico nel campo agricolo. L'Istituto ha realizzato fino a oggi circa 6.000 corsi dei quali 4.000 maschili e 2.000 femminili, frequentati in tutto da oltre 230.000 allievi. L'I.P.A. svolge la propria attività in tutte le provincie italiane, organizzando i corsi per conto del Ministero del Lavoro con il contributo del Ministero dell'Agricoltura e di numerosi enti. Tributi boschivi Gli industriali boschivi dell'Italia centrale si sono riuniti a Terni, per iniziativa della locale Associazione di categoria, per discutere alcuni problemi di carattere tributario inerenti alla loro attività. In tema di applicazione dell'imposta generale sull'entrata ai prodotti del bosco, gli industriali hanno convenuto di richiedere l'intervento della Federazione del legno affinché provveda ad interessare il Ministero delle Finanze per un'estensione de! sistema « una tantum » al legname di latifoglio ed ai combustibili vegetali, seguendo cioè una procedura già in atto per il legname resinoso. Tenuto conto che i prodotti in causa rientrano nella categoria delle merci povere e di difficile collocamento, e ricordato anche che il loro scambio investe pochi passaggi (si tratta di impieghi per traverse o per uso combustibile), gli industriali interessati hanno ritenuto opportuno suggerire anche un'aliquota inferiore a quella applicata per le resinose. L'accoglimento della proposta, e stato infine osservato, allevierebbe la difficile situazione del settore ed al tempo stesso verrebbe a disciplinare I esazione del tributo in parola, facilitando I eaziende regolarmente costituite le quali non intendono approfittare delle possibilità di evasione che il sistema attuale lascia aperte agli operatori improvvisati. Statizzate le strade Il ministro dei Lavori Pubblici, ha approvato il piano di statizzazione che riguarda Km. 17.832,845 di strade provinciali, piano predisposto in base a studi degli organi tecnici dell'A.N.A.S. sia dal Consiglio d'amministrazione dell'A.N.A.S. sia dal Consiglio superiore dei Lavori Pubblici. Il provvedimento tende ad adeguare lo stato delle nostre strade alle nuove esigenze della circolazione. La rete completa delle strade statali, classificate e da classificare nel tempo, consentirà infatti un più agevole disimpegno del traffico e una più capillare penetrazione a mezzo di strade di minore importanza, nelle zone e nei piccoli centri periferici, oggi fagliati fuori dal diretto contatto con le espressioni più tipiche della vita moderna. Il provvedimento, inoltre, attribuendo un cosi rilevante onere allo Stato, alleggerisce i bilanci delle amministrazioni provinciali permettendo che gli stanziamenti relativi si rivolgano ad altre voci. Dal piano varato si rileva che dai 25.518,918 chilometri di strade statali in consegna all'A.N.A.S. all'l-10-1958, queste aumentano a 43.351,763 chilometri.